Bus e tram, a Padova grana rimborsi abbonamenti

Lo stop per Covid pesa 1,6 milioni di euro. La stima è di BusItalia Veneto: già arrivate richieste per 400mila euro. E su contributo del governo e regole regionali è caos
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - GENTE CHE SALE SUL BUS
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - GENTE CHE SALE SUL BUS

PADOVA. Pesa potenzialmente per 1,6 milioni di euro sul bilancio di BusItalia Veneto la vicenda degli abbonamenti da rimborsare per il mancato utilizzo nei due mesi di lockdown duro. Anche se finora gli utenti hanno avanzato richieste di rimborsi per 400 mila euro. Sulla vicenda regna ancora la massima confusione perché le aziende di trasporti sono in attesa di indicazioni chiare dalla Regione su come procedere. Un debito con gli utenti che però non preoccupa più di tanto il management di BusItalia Veneto: si tratta infatti di soldi che verranno rimborsati dai contributi statali che il governo ha già predisposto nel decreto Rilancio, con 500 milioni di euro per tutto il Paese.

abbonamenti da rimborsare

Il “ristoro” economico dell’abbonamento non goduto servirebbe soprattutto ad aiutare le famiglie, perché si tratta nella maggioranza dei casi di studenti che utilizzano l’autobus o il tram per raggiungere la scuola e che quindi fanno abbonamenti annuali o trimestrali. Si tratta di circa 30 mila ragazzi in tutta la provincia euganea, anche se non tutti ovviamente utilizzano i mezzi pubblici.

Un aiuto che dovrebbe arrivare dallo Stato: da Roma sono in arrivo i contributi che dovrebbero tradursi in circa 50 milioni di euro per le aziende che operano in Veneto. Per BusItalia Veneto la stima va dai 4 ai 5 milioni di euro. In parte per coprire appunto il rimborso degli abbonamenti e in parte per i mancati introiti dovuti al crollo dei biglietti venduti. Un contributo che servirebbe anche a sanare i bilanci, visto il periodo di crisi.

vendita biglietti in risalita

Segnali positivi arrivano anche dalla vendita di biglietti che è ripartita, anche se non ha ancora raggiunto i livelli dello scorso anno. Durante il lockdown infatti le vendite si erano quasi azzerate e molti di quelli che viaggiavano a bordo dei mezzi pubblici lo facevano senza alcun titolo.

La situazione dovrebbe cambiare presto perché verrà nuovamente consentito dalle normative il controllo dei biglietti a bordo, che oggi è sospeso e limitato soltanto alle fermate. A ciò si aggiunge il fatto che da qualche giorno i mezzi hanno ripreso, grazie alle ordinanza regionali di Zaia, la loro capienza integrale, con l’obbligo di tenere la mascherina.

Dal punto di vista politico, infine, è fissata per sabato la firma del contratto che assegnerà a BusItalia Veneto la gestione del trasporto pubblico per i prossimi 9 anni. Si tratta di due atti separati: uno con la Provincia per l’extraurbano e uno con il Comune per l’urbano e il suburbano. Il nuovo servizio, sulla base del capitolato della gara europea, dovrebbe essere avviato nell’autunno del 2021 ma è probabile che alcune cose vengano riviste alla luce degli effetti della pandemia sul lungo periodo. —
 

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