Busa di Vigonza, il prete si ribella al vescovo

Mattiazzo ha deciso di farlo tornare nella parrocchia di Vigonza, don Moreno rifiuta il trasferimento
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VIGONZA. Il vescovo gli comunica il trasferimento ma lui non ci sta: «Voglio rimanere dove sono». Si conferma un vero ribelle don Moreno Bagarella, per molti anni parroco di San Vito e dal 2005 arciprete di Calvene, nel Vicentino, 1.700 anime disperse in varie contrade verso la montagna. Il mese scorso don Moreno ha ricevuto, a sorpresa, una telefonata dal vescovo monsignor Antonio Mattiazzo che lo destinava alla Madonna di Lourdes, a Busa di Vigonza. Da quasi un anno, infatti, Busa è “orfana” del parroco considerato che don Luca Faverin ha dovuto lasciare per motivi di salute e la reggenza provvisoria, affidata a don Giovanni Brusegan, non può proseguire a oltranza.

Ma al trasferimento si è opposto don Moreno, da otto anni pastore delle comunità di Calvene, Mortisa di Lugo e Valle di Lusiana. Lui avrebbe voluto fermarsi nella sua attuale parrocchia per altri due anni tanti sono i progetti avviati da portare a conclusione. Ha provato a dirglielo in mille modi al vescovo di Padova, e pure i suoi parrocchiani hanno spedito a monsignor Mattiazzo fior di lettere e petizioni. «Non c’è stato nulla da fare» ha spiegato don Moreno ai suoi parrocchiani, «me ne dovrò andare tra due mesi. La volontà di Dio per noi sacerdoti passa per la mente del vescovo, anche se purtroppo non è secondo i nostri progetti. A lui dobbiamo obbedienza, non senza dispiacere e rassegnazione. Ci sarebbero tante cose da dire sia sulla scelta, troppo affrettata, che sul metodo: né io né la comunità abbiamo avuto il tempo di prepararci a questo distacco perché non c’è stato alcun coinvolgimento nella decisione di trasferirmi. Naturalmente io sono a sua completa disposizione e andò dove lui mi manda, ma ho ancora tanti progetti da finire. Vorrei solo avere avuto il tempo necessario per sistemare le cose».

L’arrivo del nuovo parroco fa comunque felici i parrocchiani di Busa, che lo conoscono e in passato hanno avuto modo di apprezzarlo anche come scrittore, avendo pubblicato in collaborazione col compianto bibliotecario comunale Girolamo Benetti il volume “San Vito700 anni di storia e di fede”. La comunità di Busa sta infatti preparandosi ad accoglierlo con un caloroso benvenuto. Il suo ritorno è stato peraltro preceduto da una nota sul bollettino bisettimanale della Madonna di Lourdes. Dove viene ricordato. «Don Moreno è stato uno dei parroci che, sul giornale diocesano La Difesa, nel 2011 ha contestato la richiesta dei vescovi veneti di un obolo per le spese della visita di Papa Ratzinger a Mestre». Insomma, un contestatore nato. Ma don Moreno è stato anche missionario.

«Nel febbraio 2009» si ricorda ancora sul bollettino, «ha partecipato con altri 15 volontari a condurre quattro fuoristrada donati a dei missionari francescani in Guinea Bissau percorrendo 5500 chilometri attraverso Italia, Francia, Spagna, Marocco, Western Sahara, Mauritania e Senegal».

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