I Businaro tornano in piazza delle Erbe: aperto un negozio di prodotti greci in Salone
Dietro il bancone la mamma di Andrea, il titolare, che precisa: «Utilizzeremo la bottega come temporary store e una volta ripartiti per Creta la cederò a un nuovo titolare»
La famiglia Businaro è tornata. Tra la sorpresa generale dei fruttivendoli di piazza delle Erbe e dei titolari delle botteghe di sotto al Salone a Padova, domenica 26 gennaio mattina, dietro al banco del corridoio che si affaccia su Fiume, acquisito da Andrea Businaro, c’era la signora Emanuela Barsottini, ovvero la mamma di Andrea e moglie di Gabriele, che provvedeva a vendere i prodotti alimentari della Grecia, tra cui l’olio extravergine di oliva e i loukoumi, gli squisiti dolcetti che si accompagnano al caffè.
I Businaro, residenti a Pernumia, il 25 maggio dell’anno scorso, dopo 30 anni, avevano chiuso il banco di frutta e verdura in piazza delle Erbe e si erano trasferiti a Creta, per intraprendere una nuova vita al sole.
«Il ritorno in città e il lavoro nelle piazze sono temporanei», spiega Andrea Businaro, «la bottega che io ho acquisito un anno fa prima della partenza per Creta, resterà aperta solo per un po’ per commercializzare i prodotti che abbiamo portato dalla Grecia. Utilizzeremo la bottega come temporary store e una volta ripartiti la cederò a un nuovo titolare: ci sono dei ragazzi in gamba, molto professionali che si sono messi in contatto anche con il Comune. Noi siamo tornati solo per pochi mesi da trascorrere tra Pernumia e Padova, ma ripartiremo per Creta ad aprile. Come già nel 2024, i miei genitori, che nella loro vita hanno già lavorato abbastanza, si godranno il sole ed il mare, mentre io riprenderò a fare la guida turistica».
Il ritorno, seppure temporaneo, nelle piazze della famiglia Businaro, è stato salutato con affetto anche dal presidente del Consorzio Il Salone. «È una famiglia che è stata sempre stimata da tutti noi colleghi» sottolinea Alberto Cisotto, titolare della Bottega Veneta «d’altronde hanno lavorato nelle piazze oltre 30 anni. Massimo rispetto per le scelte di lavoro e di vita che hanno fatto e che faranno in futuro». —
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