BusItalia, non c’è accordo: dipendenti verso lo sciopero

Mancato accordo tra le parti sociali alla fine dell’incontro che, ieri mattina, i vertici di BusItalia hanno avuto con i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Faisa-Cisal. Quindi si va allo sciopero nel servizio e sub-urbano della nuova azienda, formata da ex- Aps Holding e BusItalia ex-Sita Nord. In un volantino, già distribuito agli autisti ieri pomeriggio in piazzale Stazione dai delegati, è stato comunicato che i dipendenti si fermeranno per quattro ore il 30 gennaio, mentre, se nel frattempo non si arriva ad un'intesa, il 13 febbraio gli autisti non si metteranno al volante per 24 ore consecutive. Intanto scendono sul piede di guerra anche i lavoratori iscritti e simpatizzanti ai sindacati di base Adl/Cobas e Sls (Sindacato, Lavoro e Società). Terranno un'assemblea mercoledì prossimo a Palazzo Moroni, dove sono stati invitati anche il sindaco e l'assessore alla mobilità Stefano Grigoletto. Duri i commenti dei tre esponenti di Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uilt-Uil, rispettivamente Andrea Castellan, Sandro Lollo e Marco Bomparola e dei due leader dei Cobas e di Sls, Stefano Pieretti e Fulvio di Bernardo. «L'azienda non ha accettato la nostra richiesta di ripristinare i turni che c’erano ai tempi di Aps Holding», spiega Castellan. «Così gli autisti non possono continuare a lavorare. Ci sono troppi spezzati, spesso lunghi oltre dieci ore ed i tempi di percorrenza, specialmente su alcune linee, non possono essere rispettati, con effetti devastanti anche sul servizio per gli utenti. Anche Pieretti attacca: «Gli autisti non possono continuare ad essere disponibili per l'azienda sino a 64 ore alla settimana per realizzare, alla fine dei conti, il lavoro di 34 ore». In serata è arrivata anche la posizione di BusItalia. «Non c’è accordo perché non potevamo e non possiamo accettare la proposta dei delegati di tornare alla turnazione precedente», dice il presidente Ludovico Mazzarolli.
Felice Paduano
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova