Buzzi acquista il cento per cento della Cementizillo

MONSELICE. Buzzi Unicem ha acquistato il 100% di Cementizillo da Giovanni Zillo M.X., che detiene il 52,1% del capitale sociale, mentre il restante 47,9% del capitale è stato comprato direttamente dai soci di minoranza.
Il perfezionamento dell’operazione per l’acquisto del 52,1% è previsto nei primi giorni di luglio. Zillo è un gruppo industriale fondato nel 1882 e attivo nel settore cemento e calcestruzzo preconfezionato nel Nord-Est d’Italia. Opera con due stabilimenti a ciclo completo (Fanna in provincia di Pordenone e Monselice in provincia di Padova) e circa 40 centrali di betonaggio.
Nel 2016 le vendite di cemento e clinker realizzate dal gruppo Zillo sono state pari a circa 1,1 milioni di tonnellate e quelle di calcestruzzo preconfezionato circa 440.000 metri cubi. Il gruppo Zillo ha chiuso il 2016 con un fatturato consolidato di 90 milioni di euro, un margine operativo lordo pari a 10 milioni, un risultato operativo negativo per 4 milioni e una perdita di 6 milioni.
Al 31 dicembre 2016 l’indebitamento finanziario netto ammontava a 46 milioni di euro. Il corrispettivo convenuto per l’acquisto prevede una parte fissa, pari a 60 milioni di euro oltre a 450.000 azioni ordinarie Buzzi Unicem già in portafoglio, e una parte variabile che potrà risultare da un minimo di zero ad un massimo di 21 milioni, in funzione dell’andamento del prezzo medio del cemento realizzato da Buzzi Unicem in Italia dal 2017 al 2020. La parte variabile è a favore del solo azionista di maggioranza. Il pagamento dei soci di minoranza, effettuato oggi, è stato pari a 22,6 milioni.
Con l’acquisto di Zillo, Buzzi Unicem, «oltre a rafforzare la propria presenza e quota di mercato nazionale, intende contribuire alla razionalizzazione e al consolidamento del settore cemento in Italia, che ad oggi soffre di una significativa eccedenza di capacità produttiva a fronte di volumi di vendita stabilmente ridotti».
L’operazione ha inoltre «un impatto positivo sulla redditività di Buzzi Unicem e genererà alcune sinergie derivanti da economie di scala e dall’integrazione delle principali funzioni aziendali, che contribuiranno anch’esse al miglioramento dei risultati operativi riferiti al mercato Italia».
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