Cade dal tetto capannone e muore, ecco chi era Adriano Rigon

Cade dal tetto del capannone e muore sul colpo Adriano Rigon, noto imprenditore e appassionato cacciatore, fondatore dell'associazione venatoria "Cacciatori Veneti" di Curtarolo. Ecco chi era 

Silvia Bergamin
La tragedia a Campo San Martino
La tragedia a Campo San Martino

Da poco più di un anno Adriano Rigon aveva raggiunto la pensione, ma la sua vita non era cambiata poi così tanto.

Il lavoro era sempre stato una parte fondamentale della sua esistenza, e non era tipo da starsene con le mani in mano. Aveva passato il testimone al figlio Alessandro, certo, ma il richiamo dell’officina, dei progetti, della manualità e dell’ingegno lo portava spesso a dare ancora una mano, a condividere il sapere di una vita. Era fatto così: instancabile, meticoloso, appassionato.

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Una passione che non riguardava solo il lavoro, ma anche la caccia, un’attività che per lui non era solo uno svago, bensì una tradizione, un’arte da tramandare con rispetto e dedizione. A ricordarlo con affetto è Gianfranco Vezzaro, sindaco di Campodoro, che con lui condivideva proprio l’amore per la caccia.

«Adriano è stato per anni presidente dell’associazione venatoria "Cacciatori Veneti" di Curtarolo, di cui era anche fondatore. Era un gran lavoratore, una persona onesta e umile. Avevo un ottimo rapporto con lui e con sua moglie Paola, due persone perbene. Adriano viveva la passione per la caccia in maniera giusta e corretta, sempre nel rispetto delle regole e degli altri. Era un esempio per tutti, un uomo preciso, rispettoso, meticoloso.

Anche dopo aver lasciato la presidenza e essersi iscritto all’associazione "Cacciatori Italiani", il nostro rapporto non è mai cambiato. Ci eravamo sentiti anche la scorsa estate per alcune questioni legislative legate alla caccia. Parlare con lui significava sempre confrontarsi con qualcuno che sapeva il fatto suo, che si informava, che voleva essere sempre aggiornato. Una perdita dolorosa».

La notizia della sua scomparsa ha colpito duramente anche la comunità di Curtarolo, dove la famiglia Rigon è ben conosciuta e stimata. Il sindaco Martina Rocchio esprime il proprio dolore: «Conosco bene la famiglia Rigon, che è molto radicata sul territorio e benvoluta da tutti, soprattutto nella frazione di Santa Maria di Non. Qui, oltre alla loro azienda di impianti elettrici, c’è anche il negozio di calzature che Paola, la moglie di Adriano, porta avanti da anni. Si tratta di due attività storiche, punti di riferimento per il paese. È una tragedia che ci sconvolge tutti».

E in effetti, per chi lo conosceva, Adriano Rigon non era solo un imprenditore o un cacciatore, ma una presenza costante nella vita della comunità. Una persona di quelle che, senza far rumore, lasciano il segno con il proprio impegno e la propria serietà.

Anche il consigliere regionale Luciano Sandonà ha voluto ricordarlo con parole sentite: «Sono davvero addolorato per questa improvvisa e tragica scomparsa. Adriano era un grandissimo lavoratore, una brava persona, ben voluta da tutti. È difficile credere che non ci sia più»

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