Cadoneghe, pezzetti di legno nel sugo dei bambini in mensa

CADONEGHE. È vero che il legno è un materiale vegetale, ma difficilmente si può dire che fosse l’ingrediente più sano e adeguato all’interno del sugo alle verdure servito alla mensa della scuola elementare Galilei lo scorso venerdì 25 ottobre. Insegnati e alunni inorriditi nel trovare tra la pasta e il sugo anche dei pezzetti fibrosi di legno, non ne hanno voluto sapere di continuare a mangiare. Anche perché chi si è accorto troppo tardi dell’insolito, sgradevole ingrediente e ha addentato un boccone, si è grattato pure il piccolo palato. I genitori sono in stato di allarme e una denuncia è stata fatta ai carabinieri, segnalando l’episodio al Nas. Genitori che attendono di avere spiegazioni e rassicurazioni da parte del sindaco Mirco Gastaldon, visto che dall’Unione dei Comuni del Medio Brenta, che gestisce il servizio di refezione scolastico per Cadoneghe, non è arrivata ancora una spiegazione. Ma mamme e papà si domandano come sia mai possibile che dei bastoncini di legno finiscano dentro la pastasciutta dei bambini delle scuole elementari.
«I problemi con la ditta che si occupa della mensa sono iniziati l’anno scorso e non si sono ancora risolti», raccontano alcuni genitori del Comitato mensa, «perché venerdì diversi alunni dalla terza alla quinta classe della “Galilei” non hanno potuto mangiare la pasta al sugo di verdure, in quanto era piena di pezzetti di legno». Un genitore del comitato mensa è andato a vedere e ha trovato, infatti, delle fibre lignee dentro i piatti. «Ce n’erano alcuni piccoli come schegge», continuano i genitori, «e altri lunghi anche una decina di centimetri. Sembrano pezzi di una cassetta di legno, di quelle che abitualmente si utilizzano per contenere frutta e verdura al mercato e nei negozi. Resta da capire come sia finita dentro il sugo». Potrebbe essere caduta nella pentola del sugo al centro di cottura, come essere stata già all’interno della latta della passata di pomodoro e quindi dipendere dal fornitore e non dalla ditta che si occupa della refezione scolastica. «Si è provveduto a denunciare la cosa al Nas dei carabinieri», annunciano, «in attesa di un loro intervento. Anche l’anno scorso uscirono dietro nostre segnalazioni, ma non sappiamo gli esiti. È appunto la carenza di informazioni che ci lascia sconcertati, oltre ad aumentare la nostra preoccupazione: quando abbiamo avvertito l’Unione Medio Brenta, ci hanno risposto di stare tranquilli, che si trattava magari di gambi di sedano un po’ più duri. Questo tutto ci pare, tranne che sedano». Le segnalazioni dei genitori restano inevase e spesso le risposte che ottengono sono approssimative. Pazienza i cibi scotti, freddi o insufficienti (anche se non dovrebbe accadere), ma ormai, alla luce dell’ennesimo episodio di corpi estranei rinvenuti nel cibo, le famiglie chiedono al sindaco di indire una riunione.
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