Calano i turisti alle Terme, 110 mila meno del 2022
Ad Abano e Montegrotto peggiorano i dati del mese di ottobre confrontati con i due anni precedenti. Le Terme superano le presenze di Padova città. L’analisi: «Stanze più care e permanenze più brevi»
Calano le presenze turistiche, ma aumentano i fatturati degli albergatori. Abano e Montegrotto pagano dazio, mentre Padova aumenta sempre di più le presenze.
I dati di ottobre, confrontati con gli ultimi due anni, segnano una flessione nei due Comuni termali.
Ad Abano le presenze sono state 190.775, rispetto alle 208.430 del 2023 e le 213.470 del 2022. Montegrotto si è fermata a 78.003 presenze.
Nel 2023 erano state 78.487 e nel 2022 79.359. Padova invece ha segnato 165.912 presenze. Nel 2023 furono 160.293 e 149.587 nel 2022.
Se si considerano i primi dieci mesi dell’anno, Abano ha registrato 1.524.191 presenze (nel 2023 erano state 1.568.923 e nel 2022 1.593.678); Montegrotto 575.311 presenze (nel 2023 589.774, nel 2022 615.542); Padova 1.503.932 presenze (nel 2023 1.392.768 e nel 2022 1.184.120). Sono 110 mila presenza perse in due anni.
Insomma, se da una parte per Abano c’è da consolarsi per il sorpasso su Padova, dall’altra la flessione è evidente. Un po’ meno marcata nella vicina Montegrotto.
Nonostante questi dati, salgono i fatturati delle aziende, che portano la sola Abano alla 33ª posizione a livello nazionale tra i Comuni che producono maggior ricchezza generata dal turismo: 413 milioni di euro nel 2023, rispetto ai 357 del 2022. Padova si è fermata a 385 milioni, rispetto ai 376 del 2022.
«Stiamo perdendo 2-3 punti percentuali rispetto all’anno scorso» commenta il sindaco di Abano, Federico Barbierato, «mancano il turismo tedesco e quello italiano è in difficoltà per l’inflazione. I turisti non rinunciano ad Abano, ma riducono i giorni di permanenza. Crediamo nella promozione all’aeroporto e in stazione a Venezia con l’Ambassador Sofia Goggia e alle fiere con l’Ogd. Prevediamo di chiudere il 2024 appena sopra 1.900.000 presenze. Non dimenticherei» aggiunge Barbierato, «che Abano è tra le città che generano più ricchezza turistica».
Il collega di Montegrotto, Riccardo Mortandello, riflette: «È tempo di superare la frammentazione artificiosa nell’analisi dei dati turistici del nostro territorio. Il comprensorio termale euganeo è un’unica realtà che comprende non solo Abano e Montegrotto, ma anche gli altri Comuni dei Colli Euganei. Se consideriamo il bacino termale nel suo insieme, le presenze turistiche superano nettamente quelle di Padova città. Ma il vero punto non è l’analisi delle presenze: dobbiamo guardare alla qualità dell’offerta e al valore generato. Gli alberghi termali di Abano e Montegrotto insieme producono un fatturato a cui Padova non arriva, un dato che testimonia la solidità e il valore del nostro sistema turistico-termale. Per questo sono sempre più convinto della necessità di costituire una Fondazione dedicata al turismo delle Terme e dei Colli Euganei. Non possiamo permetterci di perdere altro tempo prezioso» l’avviso di Mortandello, «il nostro comprensorio ha una sua identità precisa e distintiva, che va valorizzata in modo unitario e che non deve diventare subalterna al turismo padovano».
L’aumento del fatturato è soprattutto determinato da un incremento dei prezzi delle camere medio del 15%.
Giancarlo Reverenna, presidente regionale della Federazione Italiana delle agenzie di viaggio e dei tour operator del Veneto per Confcommercio, osserva: «C’è anche da considerare la crisi importante della clientela tedesca che pur rimanendo il primo mercato straniero ha subìto una contrazione importante. Infine vi è una forte polarizzazione delle presenze nei weekend, che hanno sensibilmente diminuito il monte presenze generale. Manca una presenza costante, in termini di comunicazione, nei mercati tradizionali di lingua tedesca e francese, dove il contatto umano è ancora una forte discriminante».
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