Calcio Padova, Oughourlian scuote Comune e tifosi

Scontro totale dopo le parole dure del proprietario del Padova: amministrazione infuriata, tifosi divisi. L’ad Bianchi: «Sfogo legittimo, noi abbiamo investito tanto»

Leandro Barsotti
Oughourlian è il proprietario del Calcio Padova
Oughourlian è il proprietario del Calcio Padova

Se l’intenzione era quella di scuotere l’ambiente, l’azionista di maggioranza del calcio Padova, Joseph Oughourlian, ha colpito al centro.

La città si è svegliata politicamente innervosita e la tifoseria ancor più divisa. Uno scontro totale che da anni non si percepiva intorno al calcio. E questo nella stagione sportivamente più spettacolare, con una squadra bellissima in vetta alla classifica in uno stadio incompleto e mezzo vuoto. Oughourlian è arrivato (quasi) a sorpresa all’Euganeo, mezz’ora di conferenza stampa e due obiettivi precisi verso i quali ha usato precise parole: il comune di Padova e gli ultras.

Lo sfogo del finanziere

Se verso il comune la polemica sulla curva infinita era quasi scontata («Cinque anni per fare una curva, ci stanno procurando un danno enorme»), verso la frangia dei tifosi in sciopero il finanziere non ha cercato forme diplomatiche: «Ho la sensazione che i tifosi abbiano sbagliato. Ci hanno detto che non spendiamo denaro, che non facciamo il nostro lavoro, se la sono presa con il ds Mirabelli, ma i risultati dimostrano che la squadra va bene ed è competitiva. C’è sempre una scusa per non andare allo stadio, se un tifoso è un vero tifoso, allo stadio viene».

Lo scossone ha delle motivazioni profonde.

Joseph Oughurlian è stato accolto allo stadio da uno striscione irriverente degli ultras (“Joseph, semo quei bianchi”) come per dire che non sa nemmeno di che colore sia la maglia della sua squadra. Ora, per un uomo che vive a Londra, fa affari in tutta Europa, e arriva a Padova dove ha investito in sei stagioni 25 milioni di euro, essere trattato così non è proprio un segno di riconoscenza.

L’ad del Padova

Dice Alessandra Bianchi, ad del Padova: «Il suo è stato uno sfogo, dritto e chiaro, su temi che tutti in società consideriamo importanti e reali. Oughourlian è un uomo mite, attento ai suoi investimenti ma sempre rispettoso. Il comportamento di una parte della tifoseria lo ferisce perchè lui ha investito molto negli anni per puntare a una squadra competitiva, e non è chiaro che cosa gli viene contestato».

Sul lato amministrazione comunale, invece, lo scontro è intorno ai lavori della curva. Dice Bianchi: «Sappiamo bene che c’è stato un sequestro giudiziario, ma cinque anni per realizzare un pezzetto di stadio sono troppi, e ancora ci vorrà un altro anno. Una situazione che comporta per noi rilevanti danni economici che tutti sembrano ignorare. Con il Comune ci sono poi differenze di sensibilità su altri temi, come l’utilizzo dello stadio per i concerti estivi che potrebbero lasciarci senza campo per una o più partite, e per l’adeguamento dell’Euganeo, interventi di manutenzione straordinaria che non riteniamo di dover affrontare noi che paghiamo l’affitto. L’assessore Bonavina ha detto che se vogliamo lo stadio ce lo cede in concessione gratuita? Apprendiamo per la prima volta questo desiderio. Sarebbe interessante capire come verrebbe gestito il tema dei concerti estivi».

Nel frattempo la politica ha nuovo terreno di contrapposizione e gli ultras nuovi motivi per protestare. Tutto questo a Oughourlian deve sembrare piuttosto folle. Vivere tra Parigi, Madrid e Londra, avere a che fare con società internazionali, muovere grandi capitali assumendo grandi rischi e poi ritrovarsi all’Euganeo di domenica in un catino non bellissimo e in costruzione, con i tifosi che ti sbeffeggiano e si rifiutano di tifare la squadra che lui ha reso così forte, fa strano. Almeno, come urlava Pappalardo, “Lasciami sfogare!”. E poi, appunto, ricominciamo. —

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova