Calcioscommesse, 50 fermi in tutta Italia

Nuovo scandalo delle partite truccate. Oltre settanta gli indagati. Coinvolti presidenti, allenatori, manager, calciatori, imprenditori di società calcistiche della serie D e della Lega pro. L'accusa di associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva. La 'ndrangheta dietro alcune delle presunte combine

Una nuova inchiesta sul calcioscommesse ha portato a cinquanta fermi in tutta Italia nei confronti di calciatori, dirigenti e presidenti di club e a perquisizioni nelle sedi di diverse squadre di Lega Pro e serie D. Tra le squadre coinvolte, Pro Patria, Barletta, Brindisi, L’Aquila, Neapolis Mugnano, Torres, Vigor-Lametia, Santarcangelo, Sorrento, Montalto, Puteolana, Akragas, San Severo. L'inchiesta è coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Gli indagati sono settanta, trenta i club coinvolti. L'accusa è associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva. Ad alcuni vengono contestate le aggravanti mafiose e transnazionali. Si delinea una rete di personaggi, appartenenti a due distinte organizzazioni criminali, rispettivamente attive nella combine di incontri dei campionati di Lega Pro e Lega Nazionale Dilettanti, capaci di alterare risultati e investire danaro nel connesso “giro di scommesse” in Italia e all’estero.


Le partite truccate.
Diciassette incontri dei gironi A, B e C di Lega Pro e 11 partite della lega Dilettanti, serie D, gironi H e I: sono le partite sulle quali gli investigatori e gli inquirenti hanno accertato le combine che sarebbero state realizzate nel corso della stagione 2014-2015 dalle due distinte associazioni scoperte con l'operazione di oggi.



Sospetti in serie B
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I sospetti si spingono fino alle serie B. Il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo: "I componenti dell'organizzazione collegata con l'estero e dedita al calcio scommesse sgominata stamane dalla polizia tramavano per estendere le combine al campionato di serie B e a gare più importanti. Ma la Dda non ha elementi per dire se la combine sia andata a buon fine".

Il commento: il calcio senza speranza
Il presidente della Lazio, Claudio Lotito (S), con Carlo Tavecchio, candidato alla presidenza della Federcalcio, durante la presentazione del calendario del campionato di calcio Serie A 2014-2015, Milano, 28 luglio 2014..Ss Lazio's president Claudio Lotito (L) with Carlo Tavecchio, candidate for president of the Italian Football Association, during the presentation of the schedule of the soccer league Serie A 2014-2015 in Milan, Italy, 28 July 2014..ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

Le province interessate sono quelle di Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria, Bari, Napoli, Milano, Salerno, Avellino, Benevento, L'Aquila, Ascoli, Monza, Vicenza, Rimini, Forlì, Ravenna, Cesena, Livorno, Pisa, Genova e Savona. Fra i personaggi coinvolti nell'indagine, oltre a calciatori ed ex, presidenti e dirigenti di club, ci sono  anche soggetti stranieri, un presunto appartenente alla cosca Iannazzo, potente clan della 'Ndrangheta operante nella provincia di Lamezia Terme, e un poliziotto.

 Le perquisizioni hanno riguardato anche i domicili di dirigenti, allenatori e calciatori che, secondo l'indagine, si sarebbero associati per truccare le partite. Le due distinte organizzazioni scoperte, una operante in Lega Pro e una in serie D, erano in grado di alterare i risultati e investire denaro nel giro delle scommesse, sia in Italia sia all'estero

Boss cosca aveva rapporti con presidenti società. Ci sarebbe la 'ndrangheta dietro alcune delle presunte combine di partite. L'inchiesta ha preso il via grazie alle intercettazioni di Pietro Iannazzo, ritenuto elemento di vertice dell'omonima cosca che opera a Lamezia Terme, arrestato giovedì scorso in una operazione contro la 'ndrina. I poliziotti hanno ricostruito gli intrecci che partivano dall'interesse per la società Neapolis, squadra campana che milita in serie D. Proprio la presenza di Iannazzo ha portato gli investigatori sulla pista della Vigor Lamezia, squadra di Lega Pro, quindi è stato ricostruito il puzzle che coinvolge tutte le altre società. Pietro Iannazzo intratteneva rapporti con presidenti di società di calcio per alterare i risultati.

Il procuratore federale Palazzi chiede informazioni sull'inchiesta. Il procuratore federale Stefano Palazzi ha preso contatto con la Dda di Catanzaro per avere informazioni sull'inchiesta. Un'inchiesta - ha riferito il procuratore di Catanzaro Vincenzo Lombardo - che Palazzi ha definito: "un'operazione per disinquinare il mondo del calcio. "Palazzi - ha detto ancora Lombardo - ci ha chiesto un contributo di conoscenze per dare modo a loro di procedere. Ha anche sottolineato che operazioni del genere provocano sfiducia negli appassionati di calcio, ma al tempo stesso creano anche fiducia perch‚ sono la dimostrazione che c'è chi lavora per ripulire questo mondo".

 

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