Camionista di 44 anni muore per un’infezione

ANGUILLARA. Sembrava un’influenza, giusto nei giorni in cui milioni di italiani sono costretti a letto con febbre e tosse. Invece, nel giro di qualche giorno, le condizioni di Luca Bertocco, 44 anni, sono peggiorate fino al ricovero d’urgenza all’ospedale di Rovigo, sabato scorso, per una sospetta polmonite. Finché, col passare delle ore e l’aggravarsi del quadro clinico, si è materializzata la terribile diagnosi: meningite pneumococcica non diffusiva, conosciuta come meningite fulminante. Nonostante le cure e il ricovero in Rianimazione, per l’uomo non c’è stato nulla da fare e già domenica la situazione era disperata. Ieri pomeriggio la commissione medica convocata in queste circostanze ha accertato la morte cerebrale del paziente. Nonostante il dolore la famiglia ha acconsentito alla donazione degli organi, un estremo gesto di generosità che darà una speranza ad altri ammalati.
Il dramma. Tutto è iniziato una settimana fa, quando Luca, che tutti descrivono come un uomo senza particolari problemi di salute, era stato costretto a letto per quella che pareva una classica influenza, con febbre alta e tosse. Col passare dei giorni, però, la situazione è andata via via peggiorando, finché sabato mattina la moglie ha chiamato il 118. Luca è entrato al pronto soccorso di Rovigo poco dopo le 11, in stato confusionale. A ricostruire le ultime, drammatiche 48 ore è l’Uls 5 Polesana. «Il paziente è stato intubato» spiega il personale sanitario «e sono state attivate procedure di ventilazione per contrastare una evidente insufficienza respiratoria da probabile polmonite. Dopo essere stato sottoposto a Tac cerebrale, risultata negativa, è stato sottoposto a terapia antibiotica ad amplissimo spettro e trasferito in Rianimazione». Ma le condizioni peggiorano di ora in ora dal punto di vista neurologico. «Vengono quindi prontamente ripetute la Tac» continuano i responsabili dell’Usl «e una risonanza magnetica, i cui risultati evidenziano una sofferenza cerebrale e neurologica che ai primi accertamenti non risultava. I medici procedono con l’esame del liquor cerebrale, che risulta patologico, e nel tardo pomeriggio l’esame eseguito dalla Microbiologia dell’ospedale di Rovigo rende la diagnosi di meningite pneumococcica non diffusiva. Nonostante la tempestività delle cure i successivi encefalogramma, eseguiti a ripetizione, confermano la gravissima situazione cerebrale». Non ci sono più speranze, i familiari vengono avvisati e i medici avviano la procedura che porta fino alla dichiarazione del decesso, ieri pomeriggio. La donazione degli organi è possibile, spiegano dall’Usl polesana, perché Bertocco ha iniziato la cura antibiotica al suo ingresso in ospedale, e questo rende possibile l’espianto degli organi, salvo l’apparato polmonare colpito dalla malattia.
Le autorità sanitarie confermano che in questo caso non è necessaria la profilassi antibiotica, né sorveglianza o vaccinazione per chi è venuto a contatto con il paziente. «Lo prevedono le indicazioni ministeriali dello scorso maggio sulla prevenzione delle malattie batteriche, per quanto riguarda le meningiti, le batteriemie e le sepsi da pneumococco», specificano i medici.
La famiglia. Ad Anguillara l’incredulità si alterna al dolore. Luca, camionista da 23 anni, lascia la moglie Mariella e due figli, una ragazzina di 13 anni e un bambino di 8, i genitori e la sorella Silvia, sconvolti per la rapidità con cui è stato strappato alla vita. «Non ci posso ancora credere» dice il papà Luigi «Mio figlio era una persona forte, è sempre stato in buona salute e raramente si ammalava. In gioventù era stato anche un sportivo, ha giocato a calcio nella squadra del paese, poi ha dovuto smettere per un problema al ginocchio ma gli è rimasta la passione trasmessa al figlio, anche lui calciatore. Da qualche giorno era a casa per questa influenza, il medico che gli aveva ordinato dei farmaci. Poi il mondo ci è crollato addosso, chi poteva immaginare una simile tragedia?». «Luca aveva un carattere straordinario» ricorda la sorella Silvia «non si abbatteva mai di fronte alle difficoltà, era positivo e solare, cordiale con tutti. Almeno il suo grande cuore, che custodisce anche i nostri segreti di fratelli, continuerà a battere nel petto di qualche altra persona, questo un po’ ci consola. È dura, dobbiamo stringerci insieme e farci forza».
La famiglia Bertocco è conosciuta in paese, dove il papà Luigi ha gestito fino a qualche anno fa un negozio di alimentari. Luca invece aveva scelto la professione di camionista, che per oltre vent’anni lo ha portato sulle strade di tutta Italia e in buona parte dell’Europa, con i Tir della Translusia, il consorzio rodigino di autotrasportatori. Si era anche impegnato in politica, prima nelle fila del Movimento Sociale e ultimamente con Forza Nuova (il movimento padovano ha listato a lutto in suo onore il profilo Facebook).
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