Camorra in Veneto, le intercettazioni che incastrano il trevigiano Antonello Franzin
Antonello Franzin, commerciante d’auto titolare della Nuova Capital Auto di Quinto finito agli arresti domiciliari, è accusato dalla Dda di Venezia del reato di estorsione
TREVISO. «Ma siete voi i Casalesi di Eraclea?». Sono le parole con cui Antonello Franzin, commerciante d’auto titolare della Nuova Capital Auto di Quinto finito agli arresti domiciliari, accoglie Adriano Donadio. La Dda lo accusa di estorsione per aver, insieme a Ennio Cescon (agli arresti in carcere), «nella qualità di istigatori e mandanti qualificandosi come appartenenti ad un sodalizio mafioso “casalese” operante ad Eraclea, costretto l’imprenditore Mario Zanchetta a corrispondere 45.000 euro in corrispettivo di presunti debiti».
«Ma quale Camorra, era semplicemente un credito documentato per una fornitura di auto non pagate», ha commentato la vicenda Franzin cadendo letteralmente dalle nuvole. Ill commerciante d’auto ha ricevuto dagli uomini della Guardia di Finanza la notifica degli arresti domiciliari per un’accusa di estorsione nell’ambito della maxi inchiesta della Dda di Venezia.
Nel pomeriggio aveva incontrato il suo legale, l’avvocato Luigi Fadalti, che si è detto sicuro di poter chiarire tutti i contorni della vicenda. Risultano invece semplicemente indagati l’ex bancario Marco Donati e lo sloveno Camil Ikic. Il primo, che era responsabile della filiale di Oderzo del Banco di Brescia, tra le altre cose forniva al clan «informazioni privilegiate sulla solvibilità di imprenditori e ometteva sistematicamente ogni segnalazione di operazione sospetta a carico delle società gestite dall’associazione mafiosa».
Ecco le parti di ordinanza relative a Antonello Franzin:
Nota a margine: ricordiamo che siamo in fase di indagini preliminari. Quello che segue è l'atto d'accusa, cioè l'insieme di elementi che hanno spinto il Gip a concedere la misura cautelare. I sottolineati e gli omissis sono nostri
(...) si apprende che Donadio è intenzionato ad acquistare un'autovettura per conto di omissis. Poi chiama omissis. Ultimata la conversazione con omissis, comunica a omissis che: se questo porta i soldi, vediamo cosa porta.
"Se questo mi porta, i soldi che servono a te te li prendi", omissis risponde dicendo:" bisogna che me li porta volendo se me li porta il contante ... 2.000 euro sono che a me mi servono".
Donadio gli rappresenta che: "bon, ma se mi porta 6/7.000 euro te li tieni tutti tu e mi dai questa macchina qua! Tanto che cambia mi dai la macchina" .... " se c'è la differenza ti do la differenza, capisci (incomp)? .. va bene?".
Nel seguito della vicenda, lo omissis era ricorso all'emissione di cambiali il cui beneficiario era stata la ditta del Franzin.
Si richiama al proposito un ulteriore brano della richiesta del Pm, senz'altro coerente con le risultanze degli atti:
"Nella conversazione ambientale del 6.10.2015, discutendo ancora una volta sul pagamento del debito da parte dello omissis all'Antonello e sul modo in cui il primo vi avrebbe dato corso, quantomeno per quel che riguarda le cambiali consegnate in garanzia, il omissis e il Donadio Luciano hanno fatto chiari riferimenti alla intestazione del beneficiario delle stesse indicato come la NUOVA CAPITAL AUTO srl di cui, appunto, FRANZIN
Antonello titolare e amministratore unico
In data 6/10/2015 viene captato un colloquio tra Donadio Luciano, omissis e un altro soggetto.
Nell'occasione si addiviene anche all'identificazione dell' "Antonello", che è colui che vanta il credito nei confronti di omissis, e dell'espediente utilizzato per dare parvenza di legalità alla restituzione della somma che, come di seguito annotato, avverrà anche a mezzo emissione di cambiali a favore della Nuova Capital
Auto srl dove il Franzin Antonello ricopre la carica di amministratore unico.
Dopo una breve conversazione non comprensibile, il Donadio dice: "è tutto fatto .. sono stato là sabato" .. Cescon gli chiede se: "ti ha fatto le cambiali?" e Donadio risponde: "si si .. (incomp.) ... tutte le cambiali, mi ha dato ... mi da 12 mila euro subito ... o una macchina, un Audi del 2009 ... Audi A4 che l'ha venduta sei mesi fa .. per 20 mila euro .. (incomp.) .. me l'ha fatta vedere .. perchè quelli gli portano dietro l'Audi... e lui me l'ha data ... 12 mila euro"
Dopo una breve parentesi sul valore dell'autovettura Donadio rappresenta ancora che: " comunque mi ha fatto più di 30 mila euro di cambiali .. 1.500 al mese e te li pago io perchè lui non può pagarle ... Le pago tutte queste qua, solo a lui. Alla fine mi ha dato 47 mila euro, se poi la macchina ha usato 10 .. però se lui mi da i soldi, lui mi ha dato tutti i 12mila euro" e aggiunge:" le cambiali ... c'ho 30 mila euro di cambiali in macchina".
Cescon chiede se: "te le ha già fatte?" Donadio conferma:" si si .. fatte fatte, . .intestate" ..... " a quello che ha il debito"
Cescon chiede se intende:" alla nuova Capitai auto" e se:" le hai viste tu le cambiali?"
Donadio risponde di averle lui. Interviene anche l'altra persona la quale gli chiede se ricorda :"a chi le hai intestate?" e ancora una volta Donadio dice che: "ce le ho in macchina se vuoi le vediamo ... E gli ho detto tu devi fare le cambiali"
Lui dice <le faccio io personalmente> No le fai a nome della ditta che deve dare i soldi a quella li
"allora lui ha detto <allora io te le faccio. lo e poi le giro come Capital e ti faccio il finanziamento ... e le giro alla sua>.
Va bene ... come cazzo ti pare, il necessario che risulta che chi deve dare i soldi all'altro è tutto
normale".
Rappresenta altresì che:" adesso sto aspettando tra oggi e domani ha detto che quello dovrebbe portarglieli o i 12 mila euro che avanzo su quella macchina o la macchina"
I presenti si soffermano nuovamente a parlare del valore dell'auto che dovrebbe coprire eventualmente i restanti 12mila euro.
Ad un certo punto, dopo un passaggio incomprensibile, si sente Donadio chiedere a Cescon: quando è ohhh i soldi te li deve (incomp) E però devo vedere soltanto il sistema di come ... Tu glieli vuoi portare ad Antonello sti cambiali?
Cescon dice di aspettare. Interviene la persona che aggiunge: "aspettiamo la macchina"
Donadio invita i presenti a seguirlo perché vuole mostragli le cambiali: "te le faccio vedere, io me le tengo qua, quando lui porta tutto facciamo .... Va bene?".
Gli indagati sono tornati sulla vicenda anche nel corso del mese di ottobre e di novembre mano a mano che vengono a scadenza le cambiali che lo omissis è stato costretto ad emettere e consegnare al Donadio: "In data 6/11/2015
Donadio Luciano entra in ufficio con Cescon al quale dice: "Trenta novembre è la prima, ce la fai ancora è bancata .... per venti giorni di tempo ce la puoi fare ... versiamola subito in banca però ... (conta le cambiali) due, tre, quattro, cinque ... sei, sette, otto, nove, dieci, undici, dodici, tredici, quattordici, quindici, sedici, diciassette, diciotto, diciannove e venti... mille e cinque per venti ... trentamila euro!".
Cescon fa notare che: "Trentamila euro ... (incomp.) .. Cinque ce li hanno dati ... trentacinque ... " e Donadio replica osservando che: "E dodici me li ha già dati ... quarantasette ...
Mi ha dato duemila euro in più ha detto .... Non lo so, gli interessi di duemila euro sono per .... (incomp. per ace. voci) ... no se Lui mi ha detto: «io ... /ui ce l'ho con me ... (incomp.} ... mi da i soldi ... (incomp.) ... >> ... e me l'ha detto, non omissis ... come si chiama ... omissis... ecco me l'ha detto lui di persona «non ti preoccupare>>
( ... )
Poi se non sistema lo so sicuro, che se non ce la fa lui, glieli do io i soldi ... (incomp.) ... e te le faccio pagare a te .... Se poi un uomo di quella caratura, come ha parlato davanti a me ... (incomp.) ... non fa mille e cinque al mese ... è un problema suo ... vuol dire che protesterai ... lo ho accettato tutto come ha detto lui ... allora, inizio trenta novembre .... la circolare lì, poi ogni volta che arriva ... (incomp.) ... giusto?". Donadio continua dicendo che l'ultima scadenza sarà il 30 giugno 2017.
Cescon prende nota ma poi squilla il suo telefono e risponde. Donadio fa i conteggi con la calcolatrice per contare i mesi e infine dice che come detto sono 20 mesi.
Cescon gli chiede se: " ... posso io chiamarlo ... (incomp.) ... problema ... (incomp.) ... roba ... per vedere se mi da i basi (fonetico) o se mi da sta macchina." e Donadio risponde: "ha detto che ... leri, l'altro ieri
l'ho chiamato e mi ha detto «Luciano, domani, dopo domani, ti saldiamo ogni euro ... (incomp.) ... con la macchina o senza ....
Omissis mi ha detto che ha appuntamento con Omissis per sistemare tutto.". Cescon parla a bassa voce ed è poco comprensibile anche perchè parla in dialetto veneto ma fa riferimento al 50%. Donadio però non vuole che
Cescon ci rimetta e gli rappresenta che: "voglio la metà ma non voglio che ci rimetti tu se no io devo trovare un 'altra soluzione." e continua dicendo che: " ... quando si fanno un po' di soldi, il necessario che la persona paga, perchè se non ce li ha tu non puoi ...
Vedi alle volte tu ... io quelle volte direi «me li devi dare e basta!»".
Donadio aggiunge che: ... no no ... aspetta, io non ho avuto a che fare ... (incomp.) ... quegli altri due me li davano anche subito, siccome hanno preso, hanno preso un impegno personale loro, automaticamente, uno che ha le macchine, che vende macchine da ci ... da trent'anni ... e io lo conosco che non gli mancano i soldi, le cambiali per lui ... (incomp.) ... ma per quello là ste cambiali qua son soldi che ha recuperato ... (incomp.) .... non omissis!!
Ma non hai capito, Antonello non ha bisogno di fare ... «o me li dai subito o ti fanno saltare in aria>>, cioè capisci!"
Terminata la telefonata Cescon continua a parlare: "ti stavo dicendo ... loro ... (incomp.) .. .4/5mila euro .... ". Donadio lo interrompe e precisa che gli ha dato 45mila euro e che 2mila glieli ha messi in più.
Durante la conversazione Donadio dice che dovrà dare anche i soldi a Omissis e poi chiede se di quelle deve aspettarsi la metà dei soldi in un mese.
Non si comprende bene la risposta di omissis il quale poi dice che se non gli consegnerà cash i 12mila euro si farà dare una macchina.".
I dialoghi sopra riportati manifestano incessante impegno nella attività di recupero crediti illecitamente svolta dal Donadio unitamente a Secchiati e Cescon per conto terzi (in questo caso, Antonello Franzin) con metodi di carattere estorsivo, essendo l'attività stessa indubbiamente accompagnata da minacce e forti intimidazioni
(come riscontrato anche da ripetute affermazioni degli indagati), e tale da compromettere gravemente la
libertà di autodeterminazione della vittima, inducendola a piegarsi alle pretese economiche accampate nei suoi riguardi).
Le condotte integrano dunque gravi indizi del delitto oggetto di imputazione provvisoria e documentano in termini di evidente gravità indiziaria "l'indole prevaricatrice di Cescon e la professionalità del Donadio, talmente esperto nella riscossione dei crediti e noto per la sua appartenenza, dall'ottenere il massimo effetto di intimidazione anche senza utilizzare violenza e minacce esplicite, come ben teorizzato" nel corso della già citata conversazione in data 11/12/2015,
" ... Se uno si è messo, ti ha dato tutta la sua disponibilità nei limiti che adesso sappiamo cosa vuol dire, come
fai tu adesso andare .. Cioè capisci?. A meno che non sbagli a parlare, non mi dice qualche palle sbagliate, allora tu guardi l'offesa "Ohee scemo, ma tu non hai capito niente? In una settimana mi devi portare i soldi!" Mi capisci? Ma siccome stanno facendo tutto nell'educazione massima che cosa gli vai a dire? Anche noi dobbiam capire che non possono, che non i soldi. E' come se io adesso venissi a fare un recupero da te che non hai una lira. Come fai?" ... ").
Tutto ciò - va ribadito - a prescindere dalla fondatezza delle originarie pretese economiche e dalla effettività del diritto a riscuotere (parte delle) somme dall'imprenditore Omissis e dalla ditta a lui facente capo.
Il P .M. ha chiesto nei riguardi degli autori dei fatti innanzi narrati - anche FRANZIN e CESCON oltre che DONADIO e SECCHIATI gravemente indiziati di appartenenza all'associazione di stampo mafioso - l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere sottolineando nei riguardi di costoro che, benché incensurati, il CESCON "vanta diversi precedenti di polizia che attestano una sua propensione al vivere illecita (è stato infatti denunciato più volte, nel 2005, 2015 e 2016) per truffa ed appropriazione indebita" e che si sarebbe "reso suggeritore di altre riscossioni cediti, allo stato non accolte, che dimostrano appieno la sua elevata pericolosità sociale" mentre il FRANZIN Antonello "oltre che responsabile, come mandante, di una grave estorsione", risulterebbe perfettamente "consapevole della caratura mafiosa dei suoi complici grazie ad una risalente frequentazione con loro; tale rapporto depone certamente per una pericolosità sociale concreta ed attuale e per un evidente pericolo di recidivanza specifica".
Ed in effetti, anche in merito alle posizioni dei due predetti indagati, deve essere senz'altro apprezzata la gravità del quadro indiziario, la spiccata intensità del dolo che le intercettazioni rendono manifesta (si veda in particolare e fra l'altro l'ultimo brano di intercettazioni citate) e la pericolosità sociale che si evidenzia attraverso il perseguire la soddisfazione di proprie ragioni economiche attraverso metodi di intimidazione mafiosa.
Inoltre - come evidenziato in sede di richiesta integrativa - sono proseguti nel tempo gli incassi estorsivi " ... e ogni qual volta la vittima ritardava nel far pervenire il pagamento mensile all'intermediario CESCON ovvero al creditore FRANZIN costoro attivavano immediatamente il DONADIO che provvedeva a compulsare minacciosamente lo omissis" come attestano le conversazioni intercettate ed ivi riportate.
Dunque si è manifestata anche la persistenza nel tempo di una spiccata pericolosità sociale a fronte della quale, considerata l'intensità del dolo, la capacità a delinquere e l'evidente assenza di ripensamento in merito alle proprie iniziative delinquenziali, deve reputarsi proporzionata, adeguata e necessaria la più grave misura cautelare richiesta dal P .M. ed inidonea invece qualunque misura cautelare alternativa.
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