Camorra in Veneto, le intercettazioni contro Minelle ed Orietti
GALZIGNANO TERME (Padova). Un fulmine a ciel sereno la notizia che due imprenditori di Galzignano Terme siano finiti in manette nell’ambito di un’indagine della camorra infiltrata in Veneto. In paese nessuno ovviamente sapeva e nemmeno sospettava un coinvolgimento così diretto dei due «nell’operazione più importante mai avvenuta contro la criminalità organizzata di stampo mafioso a Nordest che faceva riferimento ai Casalesi». I due coinvolti sono Giorgio Minelle, 60 anni e Vittorio Orietti, 69 anni, impresario edile.
Estorsione e rapina. La prima contestazione è estorsione e rapina. In concorso, anche come istigatori e mandanti si sono qualificati come appartenenti al clan Casalese, operante ad Eraclea, paventando possibili ritorsioni gravissime, da parte loro o di altri sodali, costringendo l’imprenditore D.C. a dare 100 mila euro a Orietti.
General pavimenti. A Minelle viene poi contestata, assieme ad altre 6 persone la bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale della General Pavimenti srl, in insolvenza dal 2009 ed avente attualmente sede a Casal di Principe (Caserta) che ha per oggetto la costruzione e manutenzione di immobili. Minelle è stato proprietario di fatto e gestore unico della società fino al 20 gennaio 2010 e successivamente socio fino all’ottobre dello stesso anno.
Boutique piastrella. Minelle ha familiarità con i fallimenti e gli viene contestata la bancarotta della Boutique Nuova della piastrella dichiarata fallita il 19 dicembre 2012 dal tribunale di Padova. Una azienda che aveva sede a Due Carrare in via Mezzavia 132 (proprio dove adesso c’è la Soluzione Mipa, un negozio di piastrelle, ceramiche e arredi che sarebbe sempre riconducibile alla famiglia Minelle) di proprietà di Minelle che l’ha gestita da solo fino al 2009. Dopo sono entrate in gioco altre persone.
A Giorgio Minelle sono contestate anche diverse operazioni, sempre al fine di accaparrarsi denaro a sfavore della società decotta. Distraeva con un altra persona un mezzo meccanico acquistato in leasing, attraverso un finanziamento di 70 mila euro, ma anche un macchinario chiamato turbosol.
Minelle pure vittima. C’è poi l’azione di Luciano Donadio di Eraclea che concorreva nel dissesto dell’azienda, prima attraverso l’erogazione al Minelle di prestiti usurai, nella fase iniziale di illiquidità e poi aggravando il dissesto fino alla totale insolvenza a seguito delle continue distrazioni di denaro operate dal Minelle fino al dicembre 2012 per corrispondere al sodalizio gli interessi usurari e per la ricapitalizzazione del prestito.
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L'ATTO D'ACCUSA
Nota a margine: ricordiamo che siamo in fase di indagini preliminari. Quello che segue è l'atto d'accusa, cioè l'insieme di elementi che hanno spinto il Gip a concedere la misura cautelare in carcere, sulla base di gravi indizi di reità. I sottolineati e gli omissis sono nostri.
Ulteriore reato di estorsione aggravata oggetto di imputazione provvisoria e di cui risultano emersi gravi indizi di reato sulla base delle operazioni di intercettazione, riguarda fatto inerente una iniziativa estorsiva del tutto analoga a quella che aveva colpito lo (omissis) avviata nel settembre 2015 e conclusasi nel successivo mese di novembre, vicenda che aveva coinvolto, da un lato, i presunti vertici del sodalizio Luciano DONADIO e Raffaele BUONANNO, dall'altro gli associati Girolamo ARENA ed Antonio PUOTI, nonché l'imprenditore Giorgio MINELLE in veste di intermediario interessato direttamente alla riscossione del credito ed il preteso creditore Vittorio ORIETTI, oltre ad altra persona allo stato non compiutamente identificata, tale "Luca".
Oggetto della estorsione era stato anche in questo caso un credito commerciale di circa 100.000 euro derivante dall'esecuzione di lavori in subappalto, credito rivendicato nei confronti del committente (con ogni probabilità senza fondamento) e per il cui recupero l'asserito creditore si era rivolto al sodalizio mafioso al quale avrebbe/aveva riconosciuto - secondo gli accordi presi - una provvigione di ben il 50%.
Il credito era verosimilmente insussistente secondo le regole del diritto civile - e lo stesso DONADIO lo aveva ammesso - avendo l'asserito debitore ottemperato perfettamente alle regole contrattuali sottoscritte. Tuttavia proprio DONADIO - dirimendo in modo solo apparentemente neutrale la controversia fra i due - era giunto ad imporre all'imprenditore (omissis) addirittura il pagamento di una somma che avrebbe dovuto in parte rappresentare anche il guadagno del medesimo.
DONADIO era stato investito inizialmente della questione da Giorgio MINELLE, imprenditore che per anni - così come riportato nell'imputazione sub D/5 - era stato a sua volta vittima di usura da parte dei vertici del sodalizio, ma che era poi divenuto egli stesso autore di svariati illeciti, tra cui le distrazioni fallimentari di cui si dirà oltre.
Al di là della (non precisata) intestazione dell'utenza, l'identificazione del MINELLE quale utilizzatore del numero (omissis) e quale protagonista della vicenda non è revocabile in dubbio posto che al di là notorietà della sua voce agli operatori di P.G. i quali già da anni ne seguivano le vicende, in occasione di svariate telefonate nelle quali uno dei due numeri corrispondeva a quello sopracitato, il DONADIO si rivolgeva all'interlocutore chiamandolo "Giorgio" (nome corrispondente appunto a quello del MINELLE - v. ad es. prog.60159 del 9.9.15 rit 477/13; prog.66802 del 25.11.15 rit.477/13).
Merita di essere riportata la dettagliata ricostruzione del P .M., fondata sugli elementi desunti dalla informativa riepilogativa del 21.10.2015 della Guardia di Finanza.
"In data 5/9/2015 (prog. 59823 Rit 477 /13) DONADIO viene contattato da MINELLE Giorgio, il quale rappresenta di avere un amico al quale dovrebbe fare un piacere e che poi gli sarà riconoscente.
DONADIO acconsente e MINELLE dice che passerà a trovarlo la mattina seguente. DONADIO si raccomanda che non vada prima delle 11:00 .... MINELLE ricontatta DONADIO il giorno seguente (prog. 59840 Rit 477 /13 del 06/09/2015), informandolo di essere arrivato al Punto Snai. DONADIO comunica che lo raggiungerà entro 10 minuti.
Trascorso un altro giorno, MINELLE contatta nuovamente DONADIO (prog. 59864 Rit 477 /13 del 07 /09/2015) per comunicargli che l'amico lo starebbe pressando. DONADIO ... risponde che prima dovrebbe fare una telefonata per vedere chi mandare. MINELLE chiede a DONADIO di farglielo come un favore personale. Risulta poi interessante che nel proporre l'affare ai suoi strozzini il MINELLE si è rivolto di persona al DONADIO ma anche al BUONANNO Raffaele così che i due hanno poi discusso della richiesta in una conversazione telefonica intercettata il 7 settembre scorso.
Presumibilmente MINELLE non si è rivolto unicamente a DONADIO per chiedere un suo intervento, ma anche a BUONANNO Raffaele. Infatti quest'ultimo contatta DONADIO (prog. 59908 Rit 477 /13 del 07 /09/2015) per riferirgli che ... "due tre giorni fa' mi chiamò Giorgio ... poi io non ho avuto il tempo di chiamare perché sono stato un po' impegnato .. (incomp.) .. adesso mi ha richiamato .. eee ... ha detto che devo parlare un po' con te!".
DONADIO comunica di aver parlato il giorno precedente con Giorgio (MINELLE, ndr) .... " .. e che ti devo dire ... quello Giorgio ha una fantasia ... un amico suo che sta lavorando con uno della Puglia e quello non lo sta pagando ... questo vuole sapere .... E' uno della Puglia di Padova ... Uno della Puglia di Padova e ci ha chiamato perché dobbiamo aiutare questo suo amico a vedere perché non lo vuole pagare ... perché non vuole pagare la ge .. Raffaele io il cervello ce l'ho da un'altra parte ... che cazzo mi fotte ... io non sono capace di prendere i soldi che mi devono dare a me e mi prendo quelli degli altri?". BUONANNO afferma di aver capito e DONADIO lo invita a stare tranquillo perché è questo che avrebbe dovuto sapere, precisando che se ci sarà altro glielo dirà .
La conferma che la richiesta del MINELLE è stata accolta dai due capi del sodalizio è venuta da una serie di conversazioni intercettate sin dal giorno seguente nel corso delle quali MINELLE sollecitava l'azione mentre il DONADIO, con linguaggio criptico, chiedeva di ricevere in modo riservato tutte le informazioni necessarie a localizzare il debitore e portare a termine l'incarico.
In data 08/09/2015 (prog. 59984 Rit 477 /13) Ml NELLE richiama DONADIO per chiedergli aggiornamenti. DONADIO invita MINELLE a non chiamarlo tutti i giorni in quanto non si tratterebbe di una cosa da fare in breve tempo. Poi gli dice che lo richiamerà.
È probabile che DONADIO dimentichi di ricontattare MINELLE il quale però provvede a telefonargli il giorno seguente (prog. 60159 Rit 477 /13 del 09/09/2015). Nell'occasione, MINELLE chiede a DONADIO di lasciare in sospeso la questione ... " .. lascia in sospeso quella cosa di domenica un momento sai Luciano ... ". "gli ha detto che lo paga ... ma ti eri già mosso tu?"
DONADIO risponde: "no. lo ho preso un paio di amici che fanno la zona ma io al telefono non è che posso chiamare una persona e dico "paga quello" perché" .... " cioè bisogna andarci a parlare con le persone, discutere vedere qual è il motivo, dire io lavoro, ho bisogno dei oldi. Non è che tu puoi telefonare alle persone eh!"
MINELLE chiede cosa fare e DONADIO gli dice che:" se tu ... se lui riesce a farsi dare qualcosa vuol dire che allora c'è ... non è che ha la cattiveria, vuol dire che aveva un momento di ... dai Giorgio" .. Concordano di attendere.
Una settimana dopo il DONADIO Luciano e il MINELLE hanno ripreso i loro contatti ... ... il DONADIO ha contattato il committente consentendone quindi l'identificazione nell'imprenditore edile padovano ORIETTI Vittorio; l'ORIETTI ha preso quindi a rapportarsi direttamente con il DONADIO organizzando un incontro negli uffici di quest'ultimo, presente il MINELLE, nel corso del quale ha fornito tutti i dettagli per l'esecuzione dell'incarico, l'identità del debitore (l'imprenditore pugliese omissis), la derivazione del suo credito e la percentuale riconosciuta al sodalizio sulle somme incassate .
Come da accordi, DONADIO riceve nel suo ufficio MINELLE Giorgio con l'amico Vittorio (Prog. nr. 136464 - 136465 - 136466 e 136467 rit 666/10 del 28/09/2015). Il dialogo verte sul recupero di una imprecisata somma che Vittorio vanta nei confronti di (omissis) che quest'ultimo non avrebbe intenzione di onorare. MINELLE informa DONADIO che in caso positivo la somma recuperata sarà divisa a metà:" il 50 per cento tu e 50 per cento lui .. (incomp.) .. sta storia che sia finita ok?"
VITTORIO racconta il fatto: Venerdì sono andato ... (incomp.) .. l'ho visto ciao. e lui <ho una brutta giornata>. Ho detto ... ho due operai li no, ehm ... Posso prendere - ho detto - dovrei fare. E lui "loro non ti danno più retta a te. Loro non fanno più quello che dici tu" Dopo avere raccolto informazioni di carattere logistico, DONADIO, in assenza di informazioni sicure sulle persone con cui avrebbe dovuto relazionarsi, individuava modalità più prudenti rispetto all'ipotesi di incontrarsi personalmente con il debitore sin dall'inizio ed aveva inviato " ... I' ORIETTI a prendere il primo contatto con il suo debitore spiegandogli di essere a sua volta esposto con "i Casalesi" e di averli di fianco a lui invitandolo poi a parlarci di persona per rassicurare sull'adempimento del debito.
DONADIO fa una proposta a Vittorio ... " .. chiama/o e gli devi dire <io sono con delle persone che mi hanno fatto dei lavori, di Casal di Principe ... avanzano i soldi e loro>... Puoi spiegarglielo tu a sti signori che io devo prendere degli stati di avanzamento da te? ... <io sono qua con delle persone che hanno fatto lavori per me e sono di Casal di Principe sono meridionali come te>... Casal di Principe non ti scordare .. perchè già il nome è abbastanza ... mi capisci ...
<sono di Casal di Principe e sono meridionali come te, vogliono i soldi da me e io gli ho detto che avanzo un po' di soldi, non ci credevano, glielo puoi spiegare tu che io ho lavorato e avanzo un po' di soldi e poi glieli daremo ... e poi glieli daremo i soldi?> .. mettila come se ... se io voglio i soldi da te e tu ..... hai capito? Ma tranquillo, devi dire <puoi dirglielo tu che ... adesso un po' alla volta io prendo i soldi che ... che ho lavorato con te e io saldo anche loro> hai capito che cosa devi dire? Devi far finta che io sono qua e non ci credo e tu mi puoi passare". [Prog.136465 rit.666/10 del 28.9.15].
In serata DONADIO richiama Vittorio (prog. 66010 Rit 4 77 /13 del 28/09/2015) per chiedergli "se ci ha parlato" (con omissis ndr), ma questi risponde negativamente. DONADIO lo invita a farlo e Vittorio dice che l'indomani mattina gli parlerà come da accordi. Vittorio conclude dicendo che gli farà sapere . ... ulteriori conversazioni .. confermano come l'imprenditore pugliese (omissis) sia stato contattato e convocato dall'ARENA presso gli uffici di DONADIO assieme a Vittorio ORIETTI.
Dal tenore delle conversazioni pare di comprendere che in favore del (omissis), per far valere le sue buone ragioni, sia intervenuto un pregiudicato di peso di Taranto il quale avrebbe preso contatti con I' ARENA .
Le successive conversazioni intercettate hanno fatto risultare come anche il MINELLE fosse interessato personalmente alla riscossione del credito essendo a suo volta creditore dell'ORIETTI e beneficando della riscossione del credito di quest'ultimo attraverso una partita di giro.
Si riporta stralcio della annotazione n. 205235 di data 02.12.2015 con cui la Guardia di Finanza ha sintetizzato le ultime emergenze investigative ... in data 11/11/2015 (prog. 65430 Rit 477 /13) MINELLE vuol sapere come sono messi e DONADIO gli chiede se intende: "Vittorio?" MINELLE conferma allora DONADIO gli chiede ancora:" ascolta ma avanzi soldi da Vittorio tu? Dimmi la verità!!" MINELLE dice di si e DONADIO: ahhhhhhhh. Volevo dire che tu amavi così tanto sta persona MINELLE ride e DONADIO gli fa notare: "ma come cazzo lo vuole così bene questo a quello. Ho capito dai. Adesso chiamo e lo faccio venire su dai".
In data 12/11/2015 (prog. 65482 Rit 477 /13) DONADIO Luciano chiama il sodale ARENA e lo informa che: "stiamo facendo una figura di merda con quell'amico mio di Padova~ perchè non siamo riusciti a far venire a parlare e a fare i conteggi con quel signore là son passate già due settimane ... Cosa dobbiamo fare?" ARENA gli dice che: "lo chiamo e per domani lo faccio venire in ufficio che tanto è rientrato da Taranto!" e poi gli chiede:" e a VITTORIO? .
DONADIO gli risponde di avvisare anche costui: ".così vengono qua~ fanno i conti eee ... e dopo vediamo
Nella medesima giornata (prog. 65484 Rit 477 /13) ARENA Girolamo chiama DONADIO e lo informa che:" domani alle quattro siamo da te! A posto, ho chiamato a tutti e due! A posto!" Quest'ultimo gli dice: "digli a VITTORIO che porta i documenti di ... dei conteggi eh!"
La vicenda estorsiva ha quindi avuto una brusca accelerazione e la definitiva conclusione il 17 novembre del 2015 allorquando il DONADIO ha disposto la convocazione davanti a lui, tramite I' ARENA, di tutte le parti coinvolte. L'incontro si è quindi tenuto il 17 novembre nel corso del quale è avvenuta una vera udienza avanti il DONADIO, presenti i suoi "collaboratori" e sodali ARENA Girolamo e PUOTI Antonio , nel corso della quale le parti sono state invitata ad esporre le proprie ragioni."
Intorno alle 10 del mattino si trovavano presso gli uffici del DONADIO, (omissis) accompagnato da tale Luca, Vittorio ORIETTI accompagnato da tale Loris, ARENA e Antonio PUOTI. Le registrazioni ambientali (rit 666/10) documentavano che i contendenti venivano invitati dal DONADIO ad esporre le rispettive ragioni ma via via che il confronto progrediva appariva sempre più chiaro che la posizione dell'ORIETTI era comunque tutelata in quanto egli aveva al suo fianco "i Casalesi"; quella del (omissis) - benché giuridicamente fondata – era comunque perdente perché contrapposta agli interessi del sodalizio che appoggiava - di fatto incondizionatamente - le ragioni dell'altro.
Illuminante ed esaustiva è la trascrizione dell'incontro oggetto di captazione ambientale a partire dalle ore 10 del giorno 17.11.2015 (progg.145101 e ss. - rit 666/10). Secondo quanto riportato nei brogliacci di trascrizione "ORIETTI continua a spiegare i lavori eseguiti e non pagati. DONADIO lo invita a dire quanto avanza e ORIETTI rappresenta che: sono 100mila euro da contratto ...... Sarebbero stati 158mila euro dei quali 57mila euro~ 58mila euro di opere da fare e lOOmila euro di opere fatte" DONADIO chiede se ha fatto i lavori dei 58mila. ORIETTI conferma di non averli fatti quindi DONADIO gli chiede: avanzi 100mila euro?"
ORIETTI conferma ma fa notare che i lavori fatti hanno subito anche delle varianti volute da (omissis) In merito DONADIO chiede a quest'ultimo se corrisponde al vero e poi rivolgendosi nuovamente a ORIETTI: "ma secondo te quale sarebbe questa differenza?" e ORIETTI riferisce che sarebbero un 60mila euro e mostra i disegni dei lavori.
DONADIO gli chiede se ha finito di illustrare la sua tesi e dopo aver ricevuto conferma si rivolge a (omissis) dicendogli di dare la sua versione. (omissis) chiede a ORIETTI di spiegare quale è la differenza tra il reale e quello che manca. ORIETTI fornisce le spiegazioni dicendo che sono state fatte opere in più e le illustra.
DONADIO lo reinvita a dire quanti sono i soldi che avanza senza stare lì a parlare delle opere in più ORIETTI: "quelli veri e propri da contratto sono 100mila" DONADIO si rivolge a (omissis) e gli chiede se è d'accordo su quella cifra. Costui dissente e illustra i pagamenti che gli ha fatto DONADIO fa i conteggi con la calcolatrice:"198mila euro". (omissis) fornisce la sua versione.
ORIETTI e (omissis) iniziano ad agitarsi. Interviene ARENA e li invita ad abbassare i toni. DONADIO rivolgendosi a (omissis) gli dice: qua dentro lo schiaffo non lo dai a nessuno. Se tu gli dai gli schiaffi dopo è meglio che non ti (incomp) (prog.145102); (omissis) esibisce una comunicazione di un legale giunta il 29 giugno dicendo che ORIETTI non ha pagato nessuno: "neanche gli operai che hanno lavorato. Da me ha preso 195mila euro intanto" . DONADIO: "e doveva prenderne?"
(omissis) continua con la sua versione asserendo che non c'è altro da corrispondere. Interviene ORIETTI che dissente dalla versione fornita da (omissis) e ribadisce che deve avere ancora 100mila euro da contratto. I toni si riaccendono. I convenuti continuano ad elencare i lavori effettuati. (prog.145103) La discussione continua e verte sempre sui lavori effettuati e i relativi pagamenti distinti per opere fatte. I toni si riaccendono.
DONADIO fa i conti per l'intonaco e poi si sofferma ad argomentare sul costo degli operai impiegati per il lavoro di intonacatura. ORIETTI e (omissis) non concordano sui costi dell'intonacatura. ORIETTI si altera e DONADIO lo riprende: oheee, mi devi fare un piacere. te li do io un paio di schiaffi. Non voglio storie qua dentro"
Riprendono a fare i conteggi e mentre sta parlando DONADIO, interviene ARENA che rivolgendosi a ORIETTI lo invita a: "Vittorio, Vittorio fai parlare mi zio" DONADIO continua ad argomentare. Interviene nuovamente ARENA che invita quest'ultimo a: "si chiama la squadra dell'intonacatore e vediamo da chi ha preso i soldi e quanti e abbiamo risolto il problema" . (omissis) fa notare a DONADIO che i conteggi fatti non sono esatti.
Intervengono anche PUOTI Antonio e nuovamente ARENA." (prog.145104) " .... (omissis) fa notare che la sua versione non viene creduta da nessuno. Riprendono a discutere sulle opere eseguite. Interviene ARENA che rivolgendosi a (omissis) gli dice: "quello che sta cercando di farti capire mio zio, se tu dormi non è colpa sua. li problema è tuo". (omissis) continua con la sua versione dei fatti. ORIETTI quantifica le opere eseguite. DONADIO fa i conteggi (prog. 145107):
Interviene Luca che invita i presenti ad arrivare al dunque. DONADIO evidenzia che (omissis) non ha pagato neanche tutta il materiale acquistato da ORIETTI, per le opere eseguite, rappresentando che sono acquisti documentati. Luca invita DONADIO a:" sistema tu, sistema tu!" e costui gli risponde: io non devo sistemare niente. perchè se devo sistemare io qualcuno si deve prendere collera qualcuno. Perchè ho le idee molte chiare. Ma non voglio fargli prendere collera a lui!" e continua a sostenere che ORIETTI deve avere dei soldi anche se è stato un incapace nel sottoscrivere il contratto e rivolgendosi a (omissis) gli fa notare: perchè se andiamo legalmente potresti anche avere ragione tu. Ma umanamente non è così.Se il materiale costa di più di quello che ho lavorato io, con tutto il lavoro mio, il materiale costa di più?"
DONADIO: poi dopo fai tu. Che è un amico dei miei amici. E oggi puoi essere pure amico mio se ti fa piacere. Se hai bisogno sono sempre qua. Però vedi tu" (omissis) ha intenzione di chiudere la diatriba ma chiede a ORIETTI l'impegno di pagare eventuali rivendicazioni da parte di altri soggetti che hanno contribuito alla realizzazione delle opere.
Si accende una discussione sull'argomento. (prog.145108); ORIETTI continua con la valutazione delle opere eseguite. DONADIO chiede ragguagli a (omissis) sul costo della manodopera. Quest'ultimo lo informa che i conteggi sono stati fatti dall'avvocato. DONADIO continua a fornire la sua versione dicendo a (omissis) che: bisogna pagare i materiali, quello che è rimasto dei dipendenti e il suo utile, il suo guadagno da imprenditore, i suoi soldi". dopo si rivolge a Luca chiedendogli se il suo ragionamento è giusto. Costui conferma e ribadisce che bisogna chiudere. (Prog.145109)
DONADIO ribadisce che ORIETTI deve avere dei soldi . ... gli si lascia intendere che Girolamo ARENA avanza soldi da ORIETTI tanto è vero che DONADIO fa notare che: adesso alla fine Giro, Girò alla fine o 'zio lo hai preso nel culo" ARENA conferma e rappresenta: perchè io ho un contratto ed ho lavorato per questo signore e non mi da 30mila euro perchè dice che li avanza da te. E facendo i conti, purtroppo, te lo dico davanti a Luca, Luca neanche Luca la sapeva questa cosa. lo ho il contratto a casa, daccordo? Perchè io sono subappaltatore, io stavo facendo la faccia a lui così. Mi ha fermato mio zio, perchè mi ha detto vediamo come è la situazione ed io mi sono". Giunge in ufficio Raffaele BUONANNO. DONADIO spiega a costui l'oggetto della riunione. BUONANNO chiede se uno dei presenti è l'amico di MINELLE indicato in una conversazione avuta con quest'ultimo.
DONADIO conferma e dopo avergli comunicato che (omissis) è di Taranto aggiunge di aver detto anche a costui di avere amici a ..... Interviene BUONANNO: a Lecce? DONADIO conferma e gli spiega quale è il problema. Poi rivolgendosi a (omissis) lo informa che: io parlo così con lui {BUONANNO ndr) perché lui è .... come fosse una famiglia mia. Ed è un uomo anche lui di strada, è un uomo che ha vissuto la vita come si vive giù a Casal di Principe" ...... "Automaticamente noi certe cose le valutiamo, capisci quale è il discorso?" Continua a spiegare a BUONANNO l'accaduto.
BUONANNO interviene nella discussione. DONADIO continua a fornire le sue spiegazioni. (Prog.145110) Si parla del costo dei materiali. DONADIO invita ORIETTI ad uscire dall'ufficio e spiega a (omissis) come procedere per la restituzione della somma. Quest'ultimo gli rappresenta che al momento non è possibile perchè il cantiere è chiuso e quindi è molto problematico procedere. (Prog.145111)
Pensano di procedere alla sottoscrizione di una rescissione del contratto con il pagamento a saldo di quello che sarà concordato. (omissis) dice che la sua presenza è dovuta solo "perchè mi ha chiamato Luciano, perchè mi ha chiamato Luca perchè lui (ORIETTI ndr) non può fare niente" DONADIO: ma allora se tu sei qua perchè ti ha chiamato Luciano allora automaticamente .. (incomp) devo dirti. Posso dirti come dovrei dirti io? .. Compà a questo è un amico nostro e tu (incomp). 250 euro di materiali gliene hai dati 200 inizia a cacciare 50 e poi cacci altri trenta per noi. Se tu vuoi che parliamo come pensi tu. Se noi dovessimo parlare. Lo adesso ho parlato in un modo che " .... " Il problema quale è Mimmo, o la mettiamo sotto forma come puoi pensare tu o la mettiamo sotto forma di un'intesa e l'amicizia.Automaticamente ti sto trattando secondo il mio punto di vedere molto, tramite il nostro amico Luca ste, sei stato trattato molto meglio tu che lui. perchè se non eri tu con lui sai come facciamo? Ohee questo avanza centomila euro piglia 70mila euro daglieli e zitto!! Se vuoi finire il cantiere, se no il cantiere non lo finisci più!" .... " Perchè questo ci deve dare i soldi a noi. 50 te li sei fregati giusto? datevi la mano pigli i soldi e daglieli e stai zitto" (omissis) gli chiede: "ma comunque adesso siamo amici noi" BUONANNO conferma e aggiunge che DONADIO gli sta dicendo come fare: "ti ha dato tre tipi di escamotage da amico" DONADIO racconta un episodio accaduto giù e poi dice: "adesso dobbiamo vedere di dare qualcosa di soldi a quello (ORIETTI ndr) perchè deve prendersi qualcosa anche questo (ARENA ndr)".
(omissis).gli dice che ne parlerà con Luca e poi si aggiorneranno. Poi, mentre gli altri si allontanano resta in ufficio con ARENA e PUOTI Antonio dove annota il numero di cellulare di DONADIO. (Prog.145112) In seguito rientrano in ufficio DONADIO e ORIETTI al quale chiede: ma dimmi Giorgio avanza soldi da te?" ORIETTI risponde: "mille euro e mille e cinquecento glielo (incomp) a suo figlio" DONADIO lo rimprovera per aver sottoscritto il contratto e gli fa notare che "con l'avvocato da quello lì non prenderai un cazzo" . ORIETTI fornisce la sua versione dicendo di avere sempre rassicurazioni da (omissis).
DONADIO gli rappresenta che: lui adesso mi da un qualcosa da dare direttamente a te e poi tu mi firmi che siete a posto. una carta che tu non hai niente più da pretendere e basta" ORIETTI chiede quando e DONADIO risponde domani o dopodomani. (Prog.145113) DONADIO gli rappresenta che: lui adesso mi da un qualcosa da dare direttamente a te e poi tu mi firmi che siete a posto. una carta che tu non hai niente più da pretendere e basta" ORIETTI chiede quando e DONADIO risponde domani o dopodomani. (Prog.145114)
Nei giorni successivi altre intercettazioni hanno confermato il pieno coinvolgimento del MlNELLE nell'estorsione: in data 25/11/2015 (prog. 66802 Rit 477 /13) MlNELLE chiede a DONADIO:" è la, dal, dal ... 11 DONADIO gli risponde: sto aspettando la risposta dei soldi che deve dargli. Adesso sollecito" MINELLE: guarda che l'altro ti prende per il culo.
Sollecita perchè" DONADIO: "non prende a nessuno per il culo Giorgio!" MINELLE: "si, lo so che non ti prende mica per culo. Però chiamalo se no quello se la prende lunga11 DONADIO: "diamogli il tempo anche di preparare qualcosa. Se deve aspettare uno stato di avanzamento potrà anche aspettare un po1 una persona. lo non sono cattivo, io sono una brava persona" MINELLE: "l'importante è che paghi insomma""
Il P.M. ha richiesto nei confronti di tutti gli indagati l'applicazione di misura della custodia in carcere. Oltre che per i componenti dell'associazione a delinquere (nei cui confronti la più grave delle misura deve essere in ogni caso applicata in base al disposto di cui all'art.275 co.3 c.p.p.), ha evidenziato quanto a MINELLE e ad ORIETTI il rispettivo ruolo di intermediario (peraltro portatore anche di un interesse personale) e di mandante perfettamente consapevole delle modalità e mezzi, nonché delle qualità delle persone alle quali si erano rivolte offrendo loro anche un tornaconto economico. Entrambi gli indagati sono poi pluripregiudicati per bancarotta; il MINELLE anche per diverse tipologie di reati.
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