Campodarsego: appalti per 2 piazze, 4 indagati per truffa

Si sospetta che una perizia sia stata addomesticata per alzare i prezzi: la soffiata è arrivata da alcuni imprenditori

CAMPODARSEGO. Basta seguire il filo rosso che lega un appalto all’altro, i nominativi che ricorrono intorno a quelle operazioni, i meccanismi adottati per ritoccare i prezzi, sempre al rialzo e, voilà, da un’inchiesta aperta scaturisce un altro filone d’indagine. Così l’inchiesta sulla gestione di appalti e trattative private nell’Università di Padova ha provocato l’avvio di un’altra indagine sull’appalto relativo alla ristrutturazione della piazza di Fratte nel Comune di Santa Giustina in Colle, compreso il sagrato della chiesa, e della piazza di Campodarsego gestito dalla Federazione dei Comuni del Camposampierese. Un appalto denominato “tutela e valorizzazione dei centri urbani dell’agro centuriato”.

Sotto inchiesta. In quattro sono finiti nel registro degli indagati: per concorso in truffa aggravata destinata al conseguimento di erogazioni pubbliche Federico Martini, 50 anni residente a Este, titolare di fatto dell’impresa Costruzioni Martini Silvestro (il padre) con sede a Vo’ di cui è legale rappresentante la moglie e uno dei suoi tecnici, il geometra Alessandro Miotello 63 anni di Barbarano Vicentino (entrambi difesi dall’avvocato Giovanni Chiello), con il geometra Massimo Montato, 53enne di Ponso, tecnico nella Provincia di Padova qui nella veste di Rup-responsabile unico del procedimento di appalto e responsabile del Settore Territorio e Ambiente della Federazione (avvocato Fabio Pinelli); per il reato di falso ideologico il geologo Pietro Daminato, 51 anni titolare di Geodata sas, ditta specializzata nel settore della geotecnica con sede a Ponte San Nicolò (avvocato Federico Gallo). Avviso di garanzia già notificato a tutti in occasione di un blitz della sezione di polizia giudiziaria della procura padovana, coordinato dal pm Sergio Dini. Blitz che si è tradotto in una raffica di perquisizioni messe a segno il 19 gennaio nelle abitazioni dei quattro e anche negli uffici dell’impresa di costruzioni stradali e della ditta di rilievi geofisici. Sequestrati documenti cartacei, file e pc ora affidati a un consulente tecnico per l’analisi.

Il trucco della variante. Il sospetto degli investigatori? Sarebbe stata messa a punto una perizia di variante rispetto al progetto originario con l’obiettivo di far lievitare i costi per quanto riguarda la riqualificazione della piazza di Campodarsego. Di quanto? Ben 60 mila euro. Una variante in corso d’opera che ha previsto l’utilizzo di una diversa (e più costosa) modalità di fissaggio dei cubetti di porfido: non il classico sistema della “sabbiatura” ma la stesura in superficie di una resina che, peraltro, non assorbe l’acqua. Problema: come giustificare la necessità di un lavoro diverso rispetto al progetto iniziale realizzato dal Comune e poi fatto proprio dalla Federazione? Con una “prova di portata” della piazza eseguita nell’autunno 2016, uno studio geologico (affidato a Daminato) il cui esito sarebbe stato “addomesticato”. Da qui la contestazione del falso. Grazie al risultato dello studio geologico, la delibera contenente la perizia di variante è stata messa all’ordine del giorno del consiglio della Federazione che l’ha approvata nel febbraio 2016. In realtà la perizia ha previsto aumenti per 128 mila euro, somma comprensiva dei 60 mila della piazza il cui collaudo è stato affidato all’ingegnere Ettore Ravazzolo, dirigente responsabile dell'Area manutenzioni dell'ateneo, da novembre agli arresti domiciliari per corruzione e turbativa d’asta nell’ambito dell’inchiesta sui lavori all’università. Il tecnico era autorizzato (al pari di Montato) a esercitare attività libero-professionale fuori dall’orario di dipendente pubblico.

C’è chi ha parlato. Erano stati i Comuni di Santa Giustina e Campodarsego a consegnare il progetto alla Federazione: l’ente poteva beneficiare di un milione di euro di fondi europei per i lavori. Altri 900 mila euro sono stati aggiunti dai due Comuni. A far notare il “gioco” delle variante in corso d’opera che ha messo nei guai i quattro, alcuni impresari interrogati in merito alle aggiudicazioni pilotate nell’università.

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