Campodarsego, muore a 95 anni con il Covid dopo un tour in 4 ospedali

La nipote: "Non ho apprezzato il fatto che una donna di 95 anni sia stata sballottata a destra e a sinistra e voglio solo informare quanto è successo"
L’ospedale di Camposampiero, nel riquadro Silvia Rizzato, 95 anni
L’ospedale di Camposampiero, nel riquadro Silvia Rizzato, 95 anni

CAMPODARSEGO. Trasferita dall’ospedale di Camposampiero a quello di Pontelongo, poi alla casa di riposo Villa Bressanin di Borgoricco e di nuovo a Camposampiero e infine a Schiavonia, dove il 27 gennaio muore.

Vittima di questo tragico tour è Silvia Rizzato vedova Bano, aveva 95 anni. A denunciare i fatti è la nipote Beatrice che scriverà al governatore Luca Zaia. «Silvia Rizzato è la sorella di mia mamma, per me una seconda madre» esordisce Beatrice «non aveva figli e viveva con mia mamma. Non ho apprezzato il fatto che una donna di 95 anni sia stata sballottata a destra e a sinistra e voglio solo informare quanto è successo».

Il 18 ottobre Silvia Rizzato si frattura il femore e viene portata all’ospedale di Camposampiero dove il 20 viene operata e trasferita in lungodegenza perché a casa non pote avere un supporto. «L’ho vista il 19, poi hanno blindato il reparto» racconta Beatrice. Il 20 dicembre tra mille difficoltà burocratiche e con le strutture quasi tutte chiuse la nipote riesce a trovare un posto a Villa Bressanin.

«Ho chiamato l’assistente sociale di Campodarsego per dieci giorni e alla fine mi sono presentata in Comune, dove mi hanno risposto che non sapevano se la signora lavorava perché non era loro dipendente» continua Beatrice «l’unico aiuto l’ho avuto dalla responsabile di una Rsa di Cittadella». Il 24 dicembre la nipote firma il contratto con Villa Bressanin per un ingresso programmato per l’11 gennaio e a Camposampiero le assicurano di trattenere la zia.

«Ma il 24 dicembre alle 16.30 da Camposampiero mi dicono che il 28 la zia verrà trasferita alla Rsa di Pontelongo perché chiudono il reparto. La zia arriva a Pontelongo in vestaglietta, la sera del 28 da Camposampiero mi chiamano di andare a prendere i vestiti il giorno dopo, sono andata ma erano spariti». Nei 15 giorni di ricovero della zia a Pontelongo la nipote riesce a parlare solo con gli infermieri.

«Per trasportare la zia a Villa Bressanin paghiamo un’ambulanza» continua la nipote «ma lì si mettono le mani nei capelli. Mi dicono che la zia ha le piaghe e si vede il tendine ed è grave. Il 13 gennaio viene portata al Pronto soccorso di Camposampiero dove rimane in area rossa barella fino alle 17.30 di giovedì 14. Da lì la spostano in geriatria dove il 22 mi comunicano che è positiva. Eppure a Pontelongo e a Villa Bressanin era negativa».

Silvia Rizzato viene così accolta al reparto Covid e poi trasferita a Schiavonia. «Serviva tutto questo giro se già dal primo ricovero era grave?» chiede Beatrice «Camposampiero da gioiello qual era sembra diventata il Far West». Il funerale di Silvia Rizzato verrà celebrato il 2 febbraio alle 10.30 a Campodarsego. —


 

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