Camposampiero, infarto in sala d’attesa: salva dopo 13 scariche di defribillatore in 70’

CAMPOSAMPIERO. Va in arresto cardiaco, viene defibrillata a ripetizione – ben 13 volte – e alla fine, dopo una rianimazione di 70 minuti, le viene salvata la vita.
La storia è quella di Giovanna, una 77enne dell’Alta Padovana, che non può non ringraziare gli “angeli” che l’hanno salvata. Si tratta di medici e infermieri del Pronto Soccorso del Pietro Cosma di Camposampiero, un ospedale che ha applicato alla perfezione il protocollo di intervento riuscendo a far ripartire il cuore dell’anziana. Che, un giorno d’agosto, mentre stava pedalando in sella alla sua bicicletta, è svenuta. Poi la corsa in Pronto Soccorso, accompagnata dal figlio, il veloce inserimento in triage.
Ma, mentre stava per essere chiamata per la visita, il cuore di Giovanna, si è fermato improvvisamente. Un arresto cardiaco in sala d’attesa. Comprendendo subito la gravità della situazione l’infermiere Jacopo Cacco ha portato l’anziana nella shock room, ovvero l’area rossa dotata di apparecchiature tecnologicamente avanzate, dedicata al trattamento dei pazienti critici, i cosiddetti “codici rossi”. Qui è stata immediatamente intubata, rianimata e defibrillata dal team composto dal dottor Stefano Vido, dagli infermieri Giada Corzato, Silvia Marconati, Samuele Businello e dallo stesso Cacco.
Nonostante l’uso ripetuto del defibrillatore, la paziente continuava ad andare in arresto cardiaco a causa di un’aritmia maligna – fibrillazione ventricolare – refrattaria alla terapia elettrica. Si è riusciti a registrare un elettrocardiogramma che evidenziava chiaramente la causa dell’aritmia, cioè un infarto. Dopo altri, numerosi tentativi di defibrillazione – in totale 13 scariche – e ben 70 minuti di rianimazione con l’uso di farmaci specifici, il cuore di Giovanna è tornato a battere, e pure “a ritmo”.
Stabilizzatesi le condizioni cliniche, si è così riusciti a trasferirla nell’Emodinamica dell’Ospedale di Cittadella per riaprire le coronarie occluse. Dopo un ricovero prima in Rianimazione e poi nell’Unità di terapia intensiva coronarica, la donna è stata dimessa in buone condizioni generali. «Il caso è straordinario», sottolinea il dottor Giuseppe Marinaro, direttore del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Camposampiero, «e dimostra l’importanza di un intervento immediato ed appropriato, anche oltre il protocollo, e l’importanza di effettuare subito un massaggio cardiaco, continuando per un tempo considerevole, più di un’ora». A medici e infermieri rimane la soddisfazione del lieto fine di questa storia, che pareva sfavorevolmente segnata. E, nelle loro mani, resta un biglietto, recapitato nelle ore scorse: «A voi che fate del vostro lavoro una missione e con grande impegno cercate di salvare vite. A voi Angeli, che avete salvato la mia! Il più sincero ringraziamento». ––
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