Pm10, limiti a Camposampiero fuori norma come all’Arcella

La media annua dei superamenti (70) si avvicina molto a quella del capoluogo. Arpav indica in 35 la quota massima per ogni anno, chiesti interventi urgenti

Francesco Zuanon
Una centralina Arpav in un Comune veneto
Una centralina Arpav in un Comune veneto

L’aria che si respira a Camposampiero è la stessa che si respira all’Arcella, il quartiere nord di Padova. La questione, emersa in consiglio comunale, è confermata dalle serie storiche dei dati di rilevazione di Arpav sulla qualità dell’aria nel Camposampierese.

Dalla stazione di monitoraggio di Santa Giustina in Colle, installata da Arpav dal 2010 e valida per l’Alta, emerge infatti che negli ultimi 14 anni, in media, sono stati registrati 70 superamenti annui del limite consentito di concentrazione di poveri sottili Pm10.

Il limite giornaliero indicato dalla legge per la protezione della salute umana è pari a 50 microgrammi per metro cubo e non dovrebbe essere superato per più di 35 volte all’anno. A Santa Giustina il valore giornaliero viene superato il doppio delle volte consentite.

Come termine di paragone, la media di superamenti all’Arcella nello stesso periodo è stata di 74, quindi poco oltre quella dell’Alta.

Sulla concentrazione media annua di Pm10, invece, la legge prevede il limite di 40 microgrammi/mc e, in questo caso, la media annua rilevata a Santa Giustina è pari a 35 (35,79 all’Arcella).

La notizia incoraggiante è il trend migliorato nel tempo, con il numero di superamenti annui che sono scesi dai 99 del 2011 ai 61 del 2023.

A Padova, dove le rilevazioni sono iniziate nei primi anni Duemila, nel 2003 si erano registrati 197 superamenti del limite di Pm10 con una concentrazione media di 61 microgrammi/mc e 194 nel 2005 (60 valore medio di concentrazione). La qualità dell’aria migliora negli ultimi vent’anni ma il limite massimo dei 35 superamenti all’anno è ancora ben lontano dall’essere raggiunto.

In consiglio comunale il capogruppo di minoranza Giovanni Torresin ha sottolineato che «nel bilancio di previsione mancano investimenti per monitorare costantemente gli indicatori ambientali urbani ed extraurbani sulle polveri sottili, attraverso le apposite colonnine. Arpav paragona la concentrazione di polveri sottili di Contra’ Nodari a quella dell’Arcella. Su questo tema», ha concluso Torresin, «basta poco per fare la nostra parte ma stride vedere zero euro in bilancio».

Il sindaco Katia Maccarrone ha convenuto che si tratta di un’emergenza da affrontare mentre il consigliere di maggioranza e medico Angelo Giacomazzi ha dichiarato che «la situazione è catastrofica».

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