Cani maltrattati all’agriturismo: a giudizio

SACCOLONGO. Maltrattamento di animali. È l’accusa per la quale Ottavio Dalla Libera, 51 anni, andrà a giudizio il prossimo 18 marzo in qualità di legale rappresentante dell’agriturismo omonimo che si...

SACCOLONGO. Maltrattamento di animali. È l’accusa per la quale Ottavio Dalla Libera, 51 anni, andrà a giudizio il prossimo 18 marzo in qualità di legale rappresentante dell’agriturismo omonimo che si trova in via Cimitero 8 a Saccolongo. Da quanto riscontrato dal pm Benedetto Roberti, Dalla Libera (difeso dall’avvocato Pier Luigi Campiglio) teneva i tre cani segugio in due recinti in condizioni a dir poco precarie. Disidratati, senza cibo, uno degli animali aveva un collare in ferro talmente stretto da rendere difficile la deglutizione. L’indagine era partita il 15 aprile scorso con il sequestro dei poveri animali dopo un’ispezione delle guardie zoofile della Lac. Sul caso era intervenuto all’epoca pure l’europarlamentare Andrea Zanoni, parlando di un “agriturismo lager”. Sul posto, nella frazione di Creola, era intervenuto pure un veterinario che aveva accertato lo stato precario di salute dei cani. Nei box non c’era dell’acqua, con il pavimento cosparso di escrementi e con un’unica cuccia a disposizione. Il sopralluogo aveva portato alla luce anche le condizioni non ottimali delle galline dell’agriturismo stesso, che soffrivano una forma di bronchite trascurata, di tre pony costretti a vivere su un terreno ricoperto di escrementi e letame, privi di documenti identificativi. Va comunque detto che queste ultime accuse non sono oggetto di alcun processo. I tre cani dopo il sequestro sono stati affidati ad altre persone che assicurano loro un’esistenza più dignitosa.

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