Caos Motorizzazione: a Padova ci sono 6.500 esami ancora da recuperare

PADOVA. Alla Motorizzazione di Corso Spagna, braccio operativo del Ministero dei Trasporti, nonostante l’impegno dei funzionari guidati dalla diretttrice Maria Teresa Sorrenti, dopo il lockdown, devono essere recuperati ancora 2,500 esami di teoria e 4.000 esami di guida. Per arrivare alla patente, mentre prima bastavano appena due mesi, adesso ce ne vogliono 6-7.
Questi i numeri che sono stati dati alla stampa da Elisabetta Gardini, ex azzurra candidata alle elezioni regionali nella lista di Giorgia Meloni, Vittorino Paggiaro, coordinatore dell’associazione Unasca delle autoscuole per il Nordest, Carlo Rizzardi, rappresentante per il Triveneto degli Studi di consulenza automobilistica e da Barbara Pegoraro, sempre dell’Unasca. Ha preso la parola anche Paolo Zonta, titolare di una delle più note autoscuole padovane.
«La situazione che si è creata alla Motorizzazione civile di Padova è insostenibile», ha sottolineato la Gardini. «Negli uffici di Corso Spagna 12 si lavora ancora in smart working. Alcuni dipendenti stanno addirittura smaltendo ancora le ferie estive. Si lavora a passo di lumaca e intanto diventano più pesanti i disagi sia degli addetti delle autoscuole e delle agenzie delle pratiche auto e di tutti quelli che aspirano a prendere la patente. Per non parlare delle revisioni, delle autorizzazioni che aspettano gli autotrasportatori e dei collaudi.
I più penalizzati sono i privatisti: per fare gli esami devono aspettare almeno fino a marzo. La responsabilità è anche della ministra Paola De Micheli che conosce benissimo le problematiche degli uffici di Padova e non fa niente per risolvere il problema. Intanto crescono i disagi».
A muso duro anche gli interventi di Rizzardi, Paggiaro, Zonta e Pegoraro. «Non è più possibile andare avanti con un solo dirigente della Motorizzazione che guida nove province tra Veneto ed Emilia Romagna», ha detto Carlo Rizzardi. «Come mai, terminato il lockdown da mesi, negli uffici di Corso Spagna lo smart working non diminuisce? Così il rapporto tra i funzionari e noi addetti ai lavori resta difficile e complicato».
Sintetico il commento di Barbara Pegoraro: «I tempi per le pratiche amministrative sono ancora troppo lunghi. Per importare un’automobile dall’estero ci vogliono 4 mesi. Tempi esagerati anche per ottenere la conversione della patente e per tutte le autorizzazioni che servono agli autisti dei mezzi pesanti. Chiediamo la fine dello smart working».
Paolo Zonta e Vittorino Paggiaro hanno chiesto una maggiore attenzione per i disabili che si rivolgono alle autoscuole e alle agenzie.
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