Veglione di Capodanno, a Padova sold out in tre ristoranti su 4

In città buone prenotazioni per il cenone al ristorante. La presidente dell’Appe Luni: «Ci sono meno locali aperti, anche per garantire il riposo del personale»

Un brindisi in un locale per Capodanno
Un brindisi in un locale per Capodanno

Per la serata del 31 dicembre, ristoranti e trattorie di Padova e provincia si avviano a registrare il “tutto esaurito”, nel segno della continuità con il giorno di Natale, che ha visto i locali lavorare in modo molto soddisfacente. «Saranno circa 750 le attività di ristorazione che rimarranno aperte nella notte più lunga dell’anno, durante la quale i festeggiamenti faranno il paio con la buona cucina», conferma Federica Luni, presidente dell’Associazione provinciale pubblici esercizi di Padova. Numeri leggermente in calo rispetto all’anno scorso, quando le attività aperte nell’ultima sera dell’anno erano circa 800.

Prenotazioni al 75% con sold out

«Si tratta – conferma la presidente Luni – di un piccolo calo, dovuto a vari fattori, compresa anche la necessità di dare il giusto riposo ai dipendenti che tanto si sono impegnati in queste ultime settimane, compreso il giorno di Natale». Le prenotazioni “corrono” e per il 75% dei locali si registra già il “tutto esaurito” o poco meno. Soltanto un locale su quattro ha ancora qualche posto libero, per gli indecisi dell’ultimo minuto.

«Per circa la metà dei locali – specifica la Presidente – le prenotazioni quest’anno sono andate meglio dell’anno scorso, segnale che padovani e turisti hanno ancora voglia di divertirsi, lasciandosi accogliere per una sera dalla professionalità degli esercenti».

Cenone tra i 70 e i 120 euro

In tema di prezzi, Appe registra una sostanziale stabilità, con una “forbice” che in media varia i 70 e i 120 euro, in linea con l’anno passato. «A Padova e provincia – dichiara Luni – a parte qualche evento particolare, i prezzi sono in linea o leggermente inferiori rispetto alle medie nazionali e, comunque, stiamo registrando sempre più locali che propongono il meno impegnativo menù alla carta». Il menù alla carta, in effetti, viene proposto, da solo o in alternativa al menù fisso, in oltre la metà dei locali.

Pochi show dal vivo

Spazio al cenone, al brindisi finale e all’intrattenimento di tipo “soft”, magari con musica di sottofondo in luogo della classica orchestra, per 9 locali su dieci. Meno del 10% dei locali prevede intrattenimento e ballo fino a notte inoltrata, magari per poi concludere con le brioche del mattino, a salutare la prima alba dell’anno. «I costi legati all’intrattenimento – sottolinea la presidente Appe – scoraggiano molti esercenti dall’organizzare eventi che durino tutta la notte: oltre ai compensi degli artisti, ci sono i “diritti” Siae, ma anche le maggiori spese legate al personale dipendente, al riscaldamento dei locali e tutti gli oneri accessori collegati al prolungamento dell’orario di apertura delle attività».

Il vino per il brindisi

Altro dato interessante, che conferma una tendenza ormai pluriennale: l’utilizzo di vini italiani per il beneaugurante brindisi di inizio anno nuovo. In abbinamento ai piatti in menù, saranno i vini Veneti ed Euganei i protagonisti in tavola nei ristoranti padovani. «Il prosecco – conferma Federica Luni – la fa ormai da padrone in quasi tutti i locali, a volte affiancato dal Franciacorta o dal tradizionale Champagne, senza dimenticare il “nostro” moscato Fior d’Arancio: prevediamo che allo scoccare della mezzanotte saranno più di 10 mila i tappi a “saltare”».

Non fa paura il nuovo Codice della Strada, che ha appesantito le sanzioni per la guida in stato di ebbrezza, anche se dall’Associazione ci tengono a ricordare quelli che sono i limiti da rispettare. «Premesso – sottolinea la Presidente – che non sono cambiate le soglie del tasso alcolemico, ogni locale aperto oltre la mezzanotte ha l’obbligo di esporre le tabelle informative, che si possono chiedere alla nostra Segreteria, e di mettere a disposizione dei clienti, eventualmente anche a pagamento, gli alcol-test». «Infine – conclude – ricordo che nella notte di Capodanno non vigono i limiti orari per la somministrazione di alcolici: l’invito, comunque, è sempre quello di bere con consapevolezza ed eventualmente designare un guidatore».

I numeri del San Silvestro a Padova

  • Sono circa 55.000 (in linea con l’anno scorso) i padovani e i turisti che hanno scelto di passare in un pubblico esercizio la notte di Capodanno
  • Sono circa 750 (-50 rispetto all’anno scorso), sui 1.400 operanti in Padova e provincia, le attività di ristorazione aperte la sera del 31 dicembre
  • È di 95 euro (+5 euro rispetto al 2023) il prezzo medio per il menù “tutto compreso” della serata. Sale a 120 euro (+ 5 euro rispetto al 2023) in caso venga organizzato anche il “veglione”, con musica, ballo e intrattenimento fino a notte fonda
  • Il fatturato totale sarà di circa 4 milioni di euro a livello provinciale
  • Sono il 56% (esattamente come l’anno scorso) i locali che propongono il menù alla carta, con conclusione della serata poco dopo la mezzanotte
  • Sono il 29% i locali che, oltre al menù “servito” propongono anche il menù per asporto (take away) o consegnato a casa (delivery)
  • Nel 78% dei locali intervistati, si brinderà esclusivamente con “bollicine” italiane (soprattutto prosecco), nel restante 22% si affiancherà anche lo Champagne
  • Saranno circa 10 mila le bottiglie che si stapperanno durante la notte più lunga dell’anno

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