Cappella degli Scrovegni, cripta allagata: «Ma se si asciuga è peggio»

PADOVA. Per molti consiglieri è stata la prima volta. Molti padovani non l'hanno mai vista. E in tanti non sanno che la Cappella degli Scrovegni poggia su un cielo stellato, quello del Cenobio. Ieri pomeriggio un nutrito gruppo di consiglieri comunali – non mancava quasi nessuno – ha visitato la cripta della Cappella degli Scrovegni, da anni al centro delle polemiche per i costanti allagamenti che la interessano. Ma, spiega il caposettore all'Edilizia pubblica Luigino Gennaro, l'acqua mantiene un equilibrio, anche strutturale, che non potrebbe essere assicurato senza. E da Venezia arriva una proposta: un'indagine tomografica gratuita per avere un quadro reale della situazione in due e tre dimensioni, acque comprese.
Sarà sufficiente a placare la sete di conoscenza dei consiglieri comunali? La questione della Cappella degli Scrovegni è stata riportata alla ribalta da Giampiero Avruscio che ha proposto un convegno internazionale per approfondire una questione spinosa: quella dell'assetto idrogelogico del capolavoro di Giotto. Possibile, si chiede il consigliere, che il Cenobio (cioè la stanza sotterranea sotto la cappella affrescata) sia costantemente allagata? I consiglieri hanno voluto vederci chiaro e ieri pomeriggio hanno chiesto ed ottenuto una visita ufficiale alla cripta. Il pavimento è coperto da acqua. Ieri pochi millimetri ma le tracce sul muro non mentono: si arriva anche a una decina di centimetri. «Ma l'umidità non risale i muri» fa notare Gennaro. L'acqua convoglia in una vasca dalla quale pescano delle pompe che la portano all'esterno.
«Ma è normale?» è la domanda di più di un consigliere. «La cripta è a 8,8 metri sul livello del mare» spiega Gennaro, «ma il livello del Piovego è più alto di 10 centimetri. Ecco perché si allaga. Un tempo non era così, era all’asciutto. Ora che siamo andati “in umido” non sappiamo cosa potrebbe succedere se si asciugasse. Potrebbero esserci piccoli cedimenti nel terreno perché tolta l'acqua si fa il vuoto. Gli esperti l'hanno detto: non abbassare la falda».
Ma non c'è solo la questione acqua: anche il cordolo di cemento applicato sulla struttura preoccupa, soprattutto in caso di terremoto. Domande che potrebbero trovare risposta nel convegno proposto da Avruscio e appoggiato anche da alcuni esponenti Pd, come Giuliano Pisani. Ma se sulla salvaguardia della Cappella tutti concordano, sui tempi del convegno è scontro. Avruscio e Pisani vorrebbero discutere la mozione in consiglio comunale già lunedì, il capogruppo Pd Gianni Berno propone di posticiparla a maggio, dopo il 22, quando i consiglieri incontreranno la commissione scientifica che da anni si occupa della Cappella. Nel frattempo da Venezia la proposta di uno studio di architettura, quello di Renzo Ferrara. Fare un'indagine tomografica sulla Cappella, una specie di tac. Gratuitamente, per l'arte.
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