Cappella degli Scrovegni, le vetrate tornate all'antico splendore

Il restauro del monumento simbolo della città è quasi terminato: disagi fino al 14 maggio
CAPPELLA SCROVEGNI. Le vetrate sono tornate all’antico splendore restituendo agli affreschi di Giotto tutta la loro luminosità
CAPPELLA SCROVEGNI. Le vetrate sono tornate all’antico splendore restituendo agli affreschi di Giotto tutta la loro luminosità
PADOVA. Le vetrate della Cappella degli Scrovegni tornano all'antico splendore, restituendo agli affreschi di Giotto tutta la loro luminosità. Il restauro integrale del monumento padovano più celebrato al mondo volge al termine. Ieri è iniziata l'ultima parte del ricollocamento delle vetrate originali, sostituite temporaneamente in gennaio con schermi in policarbonato per consentire il lavoro di pulizia. Fino al 14 maggio i turisti dovranno convivere con i ponteggi che copriranno un quinto del ciclo di affreschi giotteschi ma le visite non subiranno interruzioni. Per garantire l'orario di apertura al pubblico dalle 9 alle 22, il personale del settore Edilizia monumentale del Comune lavorerà infatti durante la notte, dalle 22.30 alle 6 del mattino. A ripulire le vetrate (per circa 100mila euro) è stata la Arte Poli di Verona, antica ditta di vetrai specializzati in restauri chiamati per intervenire anche al Santo ed in numerosi edifici sacri in Italia ed all'estero.


I lavori iniziati ieri serviranno per ricollocare la trifora di facciata e le tre vetrate della parete sud più vicine all'altare, delle dodici che caratterizzano la Cappella fatta edificare dal banchiere usuraio Enrico Scrovegni tra il 1303 ed il 1305 e decorata dal genio di Giotto, che condensò negli affreschi le scene salienti del Nuovo Testamento, dalla vita dei genitori di Maria fino al Giudizio Universale. A causa dei ponteggi interni, per due settimane non saranno visibili i riquadri con la Natività, l'adorazione dei Magi, La lavanda dei piedi, L'ultima cena, la Visitazione, l'Annunciazione, il tradimento di Giuda, lo sposalizio della Vergine, il corteo nuziale, la cacciata dei mercanti dal Tempio, la Pentecoste, Cristo entra in Gerusalemme e l'Ascensione. «E' la parte finale di un lavoro iniziato quest'anno, con cui si chiude la lunga serie di interventi per salvaguardare la Cappella iniziati quindici anni fa» spiega l'architetto Serenella Borsella, del settore Ediliza Monumentale, ricordando i passaggi salienti che dal 1996 hanno portato alla creazione del corpo tecnologico attrezzato per gestire il flusso di visitatori (2000), all'impianto di trattamento dell'aria, al restauro degli affreschi (completato nel 2001) fino agli ultimi lavori sulla struttura architettonica.


Con la pulizia delle vetrate si chiude così questo ciclo di interventi decisivi per restituire al mondo questo capolavoro in tutta la sua magnificenza, anche se la Soprintendenza ha recentemente lanciato un nuovo programma con cui monitorare in maniera più completa i dati sul microclima interno, analizzando il tipo di inquinamento e il ricambio dell'aria provocato dal numero limitato di visitatori (25). Per l'assessore comunale alla Cultura, Andrea Colasio, la fine dei lavori arriva proprio nel momento più opportuno. «Trovo particolarmente importante che la lunga opera di restauro della Cappella degli Scrovegni termini nell'anno in cui organizziamo la straordinaria mostra sul Guariento e la Padova del'300 - sottolinea Colasio - Guariento rappresenta infatti la sintesi della tradizione bizantina con le intuizioni innovative rivoluzionarie portate dalla scuola Giotto. Con le vetrate ripulite potremo apprezzare gli affreschi del più grande genio della pittura del'300 al massimo della loro potenza espressiva».

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