Carabina silenziosa e micidiale

Sequestrata ed esaminata dalla scientifica, è fatta apposta per il tiro di precisione
BELLUCO.LUOGO RITROVAMENTO CADAVERE RIELLO ISOLA DI MANTEGNA PIAZZOLA SUL BRENTA.il sig.loris Ramina che ha trovato il corpo con il Capitano Stabile
BELLUCO.LUOGO RITROVAMENTO CADAVERE RIELLO ISOLA DI MANTEGNA PIAZZOLA SUL BRENTA.il sig.loris Ramina che ha trovato il corpo con il Capitano Stabile

PIAZZOLA SUL BRENTA. Una carabina ad aria compressa, ma con una potenza di 50 joules; un'arma da tiro di precisione che il 42enne Enrico Thomas Riello deteneva regolarmente. È un modello della Air Arms, nota azienda inglese conosciuta in tutto il mondo per la produzione di armi, impiegato solitamente per un uso sportivo - principalmente al poligono - e non per praticare l'attività venatoria.

Sono le caratteristiche salienti della carabina che ha spezzato la vita al 42enne di Piazzola sul Brenta. La passione per la caccia gliela aveva trasmessa il papà, così come quella per la natura e gli spazi immersi nel verde. È stata proprio quell'arma a sparare il colpo mortale, che ha perforato il petto al giovane cacciatore: «Si tratta sicuramente di un'arma pericolosa», spiega Cino Augusto Cecchini, comandante della polizia provinciale di Padova, «che si può detenere con le necessarie autorizzazioni. Può contenere fino a un massimo di dieci colpi, che vengono spinti all'esterno grazie alla pressione sprigionata. Lo sparo non fa alcun rumore. Il proiettile può arrivare a centrare un bersaglio che si trova anche a 200 metri di distanza. Ma la caccia, almeno a Padova, non è consentita con questo tipo di arma».

La tragica morte di Riello ha creato un accalorato dibattito anche sul sito del Mattino di Padova. Eleonora Corso scrive che «la caccia ai corvidi è aperta tutto l'anno su autorizzazioni degli enti preposti, dai quali era stato autorizzato Enrico».

Il comandante provinciale Cecchini sottolinea che «il contenimento dei corvidi può essere sì fatto durante tutto l'anno - a differenza della stagione di caccia, che si apre i primi giorni di settembre e si conclude il 30 gennaio - ma solo con l'utilizzo di gabbie e mai con fucili o armi in genere».

Paolo Anglisani mette sull'attenti tutti i possessori di armi a canna lunga, sottolineando che «è stato inventato il Tutius, il nuovo sistema di sicura per tutti i tipi di fucili. È importante che i cacciatori, o chi detiene un arma di questo tipo, lo sappia, perché in questo modo si può evitare che incidenti casuali come quello che è costato la vita ad Enrico Riello non succedano mai più».

Presentato un anno fa a Torino, il Tutius è un brevetto dell’inventore piemontese Paolo Anglisani, che spiega come, una volta installato il dispositivo sull’arma, «lo sparo avviene solo con la concomitanza di 2 azioni coincidenti, ossia l’impugnatura della parte mobile e l’azione del grilletto»; altrimenti il fucile resta bloccato. (s.b.)

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova