Cardiochirurgia, vertice dal rettore Zaccaria
Stamani i politici provano a fare lobby contro lo «scippo» della Gelmini a favore di Verona
Da sinistra a destra: Giuseppe Zaccaria, rettore dell’ateneo di Padova; Alessandro Mazzucco, rettore a Verona; l’onorevole Margherita Miotto (Pd) e l’onorevole Giustina Destro (Pdl)
PADOVA. L'appuntamento è fissato nell'aula del Senato accademico al Bo. Il rettore, Giuseppe Zaccaria, ha convocato per quell'ora il sindaco Flavio Zanonato, la presidente della Provincia Barbara Degani, i parlamentari e i consiglieri regionali. All'ordine del giorno lo «scippo» delle scuole di specializzazione di Cardiochirurgia, Dermatologia e Reumatologia. Mercoledì, invece, nello studio del ministro della Salute, Ferruccio Fazio, il rettore Zaccaria dovrebbe incontrare il suo omologo veronese, Alessandro Mazzucco, per affrontare il nodo posto dal decreto sottoscritto il 31 marzo dal ministro dell'Università Mariastella Gelmini.
In pratica, dal 30 giugno 2011, un neo-laureato in Medicina al Bo, che voglia intraprendere la specializzazione in Cardiochirurgia, dovrà rivolgersi all'ateneo scaligero. Da quando il «caso» è diventato di dominio pubblico, attraverso la denuncia fatta, sabato 9 aprile, in occasione del convegno promosso dalla Fondazione Bellisario, si sono susseguite le prese di posizione. Il primo a presentare una mozione è stato lunedì il consigliere regionale dell'Idv Antonino Pipitone, che definisce la scelta della Gelmini «un provvedimento di corto respiro, miope nella sua rigidità e carente per lungimiranza ed analisi del contesto di altissimo livello sanitario che va a colpire».
Mercoledì 13, davanti all'ingresso principale dell'ospedale Civile, i consiglieri regionali del Partito Democratico, Piero Ruzzante, Claudio Sinigaglia e Mauro Bortoli, hanno tenuto una conferenza stampa dal tema emblematico: «Cardiochirurgia, le scelte di Zaia e Gelmini umiliano Padova e danneggiano tutto il sistema sanitario veneto». Sempre mercoledì, in Senato, Paolo Giaretta del Pd ha presentato un'interrogazione ai ministri Fazio e Gelmini in cui chiede di sapere «quali siano i motivi che hanno portato alla decisione e quali siano stati gli elementi di valutazione». E ancora «se risponda a verità il fatto che tra i componenti della commissione che ha deciso le assegnazioni figurano rettori di università e in particolare il rettore dell'Università di Verona».
L'indomani hanno presentato un'interrogazione alla Camera Margherita Miotto e Alessandro Naccarato, del Pd. Per i due parlamentari «appare opaca la metodologia che ha condotto alla decisione ministeriale ed evidentemente assente la valutazione meritocratica, accanto ad una non trasparente evidenziazione dei parametri». Lo stesso giorno, nella sua interrogazione, l'onorevole Antonio De Poli (Udc) ha sottolineato che «il preside della facoltà medica Giorgio Palù ha dichiarato di non aver nessuna intenzione di restare immobile di fronte al depauperamento della medicina padovana».
E la maggioranza Pdl-Lega? «Io credo che il Wwf ci ringrazierà - azzarda la battuta Filippo Ascierto, coordinatore cittadino del Pdl - Non abbiamo sprecato montagne di carte tra interrogazioni e mozioni, ma l'onorevole Giustina Mistrello Destro ha parlato in aula con il ministro Gelmini e ha fatto in modo che ci fosse l'incontro tra il ministro Fazio e i rettori Zaccaria e Mazzucco. Vedrete che si metteranno d'accordo; una soluzione si trova di sicuro». Per il vicesindaco Ivo Rossi «il trasferimento della scuola di specializzazione di Cardiochirurgia a Verona sembra rispondere al nuovo stile di cui la Lega, con grande naturalezza, è diventata interprete primaria. In sostanza, se sei mio amico ti faccio il favore, se non lo sei sarai penalizzato. Una logica da clan, da cosca».
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