Caro bollette, nel Padovano al via la campagna social di Confartigianato #nessunaimpresachiusa
A rischio in provincia di Padova 14mila medio e piccole imprese di 43 settori. Il presidente di Confartigianato Imprese Padova Gianluca Dall’Aglio: «Le nostre imprese sono solide e produttive e nessuna di loro deve fermare la produzione a causa dei costi energetici fuori controllo».
Padova.La folle corsa dei prezzi di gas ed elettricità non ammette esitazioni. Il presidente di Confartigianato Imprese Padova Gianluca Dall’Aglio lo dice chiaro e tondo: «Rischiamo un’ecatombe di imprese. Per questo partiamo con una campagna stampa e social con cui il Sistema Confartigianato si mette a disposizione di tutte le aziende, con una task force dedicata ad affrontare il dramma del caro bollette da diverse angolazioni: sindacale, lavoro, credito, fiscale e di servizi dedicati».
La campagna social, in particolare, ha preso il via lunedì 12 settembre. L’associazione di categoria ha chiesto ai propri associati, in segno di protesta, di inviare una loro fotografia con un cartello che riporta lo slogan “Nessuna impresa chiuda”.
«In poche ore ci sono già arrivate moltissime fotografie di imprenditori resilienti che vogliono andare avanti nonostante le difficoltà – precisa Dall’Aglio-. Noi vogliamo dare voce ad ognuno di loro e portare la protesta all’attenzione delle forze politiche impegnate nella campagna elettorale.
Ma non ci fermeremo qui. Accanto alla protesta, abbiamo fatto una proposta: una serie di servizi che possono aiutare le imprese ad affrontare questo momento difficile. Si va dall’assistenza per il credito d’imposta al servizio SOS energia, dalla rateizzazione delle bollette alla consulenza per l’accesso al bando relativo all’installazione dei pannelli fotovoltaici».
A testimoniare la fase di grave complessità che stanno affrontando le aziende e in particolare quelle energivore, ci sono i numeri: «Da nostre stime – prosegue Dall’Aglio -, in provincia di Padova sono a rischio 14mila medie e piccole imprese con di 43 settori.
Servono interventi immediati ma anche altrettanto rapide riforme strutturali per riportare i prezzi dell’energia sotto controllo e scongiurare una crisi senza precedenti. Artigiani e piccoli imprenditori padovani hanno già pagato 443 milioni di euro in più negli ultimi 12 mesi e la cifra rischia di raddoppiare entro fine anno. Cifre pesanti come macigni sul futuro delle aziende che, oltre a pagare le conseguenze della guerra in Ucraina, subiscono le fragilità della nostra politica».
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