Caro-rette di asili e materne, la giunta dimezza il ritocco
PADOVA. L’amministrazione comunale viene incontro ai bisogni dei genitori che hanno figli agli asili nido pubblici (17 in tutto) e alle scuole materne (10) gestite dal Comune.
Nell’ultima seduta di giunta, su proposta dell’assessore alla pubblica istruzione Cristina Piva (ex maestra all’elementare Zanibon) è stata approvata una delibera per cui le famiglie, a partire del prossimo anno scolastico, non pagheranno le nuove rette della refezione scolastica con un aumento dello 0,8% in base ai dati Istat, elaborati alla fine del 2017, ma solo dello 0,4%. In pratica l’aumento è stato dimezzato.
Negli asili nido, ad esempio nella fascia media di pagamento che attualmente è di 253 euro, i genitori pagheranno solo un euro e qualcosa in più, mentre nelle scuole dell’infanzia (3-5 anni) si aggiungeranno ai 95 euro (la media attuale dei costi delle rette in base al modello Isee) 38 centesimi.
All’interno della delibera è scritto che tale aumento, peraltro molto contenuto, è stato approvato all’unanimità «per venire incontro alle esigenze delle famiglie degli operai e degli impiegati, stante il perdurare del periodo di difficoltà economica».
La volontà della Giunta di palazzo Moroni di tenere molto basso il prezzo delle rette, anche al di sotto dell’indice Istat a fine 2017, è apprezzato dai consiglieri comunali che fanno riferimento direttamente al sindaco, Sergio Giordani.
«È un piccolo sconto per i 1.800 genitori che hanno i figli negli asili e nelle materne del Comune, ma rimane ugualmente un gesto politico significativo da parte della Giunta per venire incontro alle esigenze dei ceti più deboli», sottolinea Luigi Tarzia. «Così la gente capisce ancora meglio da che parte sta l’amministrazione comunale, guidata da Giordani e Lorenzoni».
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova