Casa di comunità all’ex ospedale Ai Colli «Fornirà assistenza medica 24 ore su 24»

Sarà l’ospedale ai Colli di Brusegana ad ospitare la “casa di comunità” di Padova. Si tratta delle nuove strutture della sanità territoriale, previste dal Pnrr, dove i padovani potranno trovare una «presenza medica» 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, con anche gli «infermieri di famiglia» e diversi specialisti. A deciderlo il comitato dei sindaci dell’ex Usl 16 che giovedì scorso ha eletto come nuovo presidente il primo cittadino di Piove Davide Gianella e ha stilato la lista delle “case” da inviare a Roma entro gennaio.
LE CASE DI COMUNITà
Un’unica struttura in cui i cittadini troveranno l’assistenza medica, gli specialisti, i servizi diagnostici primari, i punti prelievi e vaccinazioni: sono le “case di comunità” previste dal Pnrr per disegnare la sanità del futuro. Si tratta del «luogo fisico, di prossimità e di facile individuazione al quale l’assistito può accedere per poter entrare in contatto con il sistema di assistenza sanitaria, sociosanitaria e sociale», secondo la definizione dell’Agenas. Saranno in tutto 1.288 in Italia, 105 in Veneto e una ventina nella provincia euganea. E dovranno aprire entro il 2026, grazie ai 2 miliardi di euro assicurati dal Pnrr. Proprio il Covid infatti ha insegnato che serve un filtro nel territorio per evitare accessi improprio negli ospedali, in particolare per i pazienti anziani e i cronici. Ogni “casa” avrà 10-15 sale di consulenza ed esame, 5 unità di personale amministrativo, 10 medici di medicina generale e 8 infermieri.
LA RETE DI HUB E SPOKE
Per i distretti di Padova e cintura i sindaci, assieme all’Usl, hanno immaginato una rete di hub e spoke, con centri “perno” e strutture satellite. Dunque nel distretto di Padova Bacchiglione l’hub sarà l’ospedale ai Colli di Brusegana e ci saranno tre case spoke a Saonara, Noventa e Limena. Per quanto riguarda il distretto delle Terme l’hub resta il centro di Selvazzano in piazza De’ Claricini, mentre le altre due “case di comunità” saranno a Abano e Rubano. Infine per il Piovese il centro principale è nell’ex sede del distretto a Piove in via San Rocco mentre le altre due strutture saranno a Maserà e Pontelongo.
In pratica a Limena, Abano, Noventa e Maserà le “case di comunità” troveranno spazio in nuove strutture che saranno costruite ad hoc, negli altri luoghi scelti invece si adatteranno strutture esistenti. Entro fine mese i Comuni interessati dovranno inviare la documentazione all’Usl e entro gennaio le Regioni devono inviare le mappature al Ministero.
«È una grande opportunità perché il Pnrr pagherà gli investimenti sulle strutture. Il nostro compito sarà però riempire queste “case” di contenuti, sviluppando un nuovo modello di socio-sanità territoriale – spiega Gianella – Superata la primissima fase, ora entriamo nella parte operativa. I sindaci, come sempre, sono in campo per i cittadini». —
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