Casa esplosa in via Rienza Il proprietario vive in camper

La sua casa è crollata e lui è costretto a vivere in camper. Lui è Giuliano Pelusi: fortunatamente la sera del 19 febbraio 2019 non si trovava nella villetta di via Rienza in città, esplosa improvvisamente in tarda serata per motivi ancora ignoti.

Fiumi di perizie non sono bastati a stabilirne la causa, ma solo ad escludere senza alcun dubbio che sia stato un ordigno a provocarne il crollo, ossia l’unico motivo per cui l’assicurazione potrebbe non pagare Pelusi. L’uomo ora si è affidato ad una società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini (Studio 3A) perché pretende un indennizzo. La compagnia di assicurazione a cui Pelusi versava regolarmente la retta ha già fatto sapere che invece non intende pagare, scatenando quindi l’inevitabile causa tra le parti. Da un anno infatti l’assicurazione spingerebbe, anche attraverso i propri periti, sulla versione della bomba. Una ricostruzione diversa da quella delle perizie del tribunale e degli avvocati di Pelusi. «Dall’esame dei documenti, relazioni e perizie in atti, nonché da quanto si è potuto riscontrare sul posto, dall’esame dei detriti rimossi e della mancanza di crateri nella pavimentazione, va escluso che l’esposizione possa derivare da ordigni esplosivi» si legge in una delle perizie, in cui il consulente tecnico del tribunale scarta anche altre ipotesi: «Escludo che lo scoppio derivi dell’innesco di prodotti esplosivi contenuti in taniche, bidoni o altro» dopo che l’assicurazione aveva ipotizzato l’utilizzo di una bombola a Gpl. Non essendo stata rinvenuta alcuna traccia di incendio e di annerimento delle pareti al piano terra (mentre ce n’erano al primo piano), ed essendo stati trovati i rubinetti del gas aperti, l’ipotesi più logica presa in esame dei periti è quella che vedrebbe coinvolti degli ignoti, che una volta entrati in casa avrebbero acceso la fiamma di un cannello e aperto il gas, saturando gli ambienti e provocando l’esplosione.

Intanto però Pelusi non ha ricevuto risarcimenti e sarà costretto ad una nuova causa: nel frattempo vive e dorme in camper. Del caso si è occupata anche “Striscia la notizia”. —

Luca Preziusi

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