Case di vacanza, truffa delle multiproprietà nel Padovano: 11 a processo

Nei guai dirigenti e venditori di una società di Vigonza: telefonavano a casa e promettevano viaggi-regalo, ma in realtà facevano firmare contratti capestro. Gli ignari clienti si impegnavano a pagare 18 mila euro. Federcontribuenti: «Andremo fino in fondo»

PADOVA. Telefonavano direttamente a casa, promettevano un fantomatico premio da ritirare in un albergo ma poi nella realtà rifilavano contratti capestro, per l'acquisto di multiproprietà di cui poter usufruire durante le vacanze estive in Sardegna o a Mallorca. Una truffa vera e propria, divenuta oggetto di un'indagine in procura e di una battaglia di Federcontribuenti. Undici persone sono state rinviate a giudizio dal gup Mariella Fino per truffa e associazione a delinquere, tutti addetti o responsabili della fantomatica Holiday Srl di Vigonza: Gianluca Mazzucato, Roberto Polello, Gianluca Chiaretto, Matteo Dessi, Simona Di Biase, Alessandra Ongaro, Alberto Franco, Massimo Mortellaro, Renzo Moro, Lisa Michelon e Lucrezia Ferrari. In particolare Gianluca Mazzucato era socio di maggioranza della Holiday Srl, già Media Weeks. In poco tempo erano riusciti ad organizzare una rete con dirigenti, promoter e venditori. La loro attività si è sviluppata tra il 2005 e il 2007.

Il sistema. «Il promoter telefonava e si qualificava come rappresentante della società Holiday - sta scritto nel capo d’imputazione - riferendo alle persone contattate di aver vinto un premio consistente in una vacanza di una settimana ed invitandoli a ritirarlo presso l’hotel Araba Fenice di Iseo (Brescia), dove invece i clienti venivano indotti a sottoscrivere una proposta di acquisto di un certificato di associazione per poter utilizzare un appartamento bilocale con 4 posti letto in uno dei complessi turistici del Club Elite Vacation (Sardegna) in periodi settimanali al prezzo di 18.900 euro, con la promessa che avrebbero goduto di una settimana di vacanza a costo zero ogni anno e di ulteriori otto settimane di vacanza all’anno al costo di 350 euro». Recedere? Impossibile. O meglio: antieconomico. I venditori riuscivano a convincere le famiglie truffate a firmare il contratto definitivo di compravendita pagando 10 mila euro tramite finanziamento in 60 rate mensili da 243 euro ciascuna ad un tasso del 15,46% e la rimanenza con 6 assegni post datati. Insomma, un dedalo di clausole con un’unico risultato: la scomparsa dei soldi e delle tanto sognate vacanze in alcune belle località tra Italia e Spagna.

Federcontribuenti. Assistiti dall’avvocato Desirée Gaspari nove vittime di questo meccanismo si sono costituite parte civile, seguite direttamente dalla Federcontribuenti Veneto. «Siamo contenti di quanto deciso dal giudice – spiega il presidente di Federcontribuenti Veneto Marco Paccagnella – si andrà a fondo sulla questione, e siamo convinti che i nostri assistiti riusciranno a fare valere i loro diritti. Chiunque sia vittima di situazioni come queste ci contatti, daremo tutta l’assistenza possibile».

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