Case milionarie a Padova, storia e lusso in vendita ecco le 150 dimore da sogno

PADOVA. La scelta certo non manca, ma bisogna disporre di un gruzzoletto decisamente cospicuo: da un milione di euro in su. Sono 150 gli immobili di super lusso in vendita tra Padova e provincia: palazzi storici e occhi di portico, piani nobili e ville palladiane vere e proprie con prezzi che arrivano a 9 milioni di euro. Un censimento solo indicativo, quello proposto da Immobiliare.it, perché alcune proprietà, le più costose, sono spesso oggetto di trattative private e di canali differenti di promozione. Canali mirati a pubblici specifici a cui imprenditori e professionisti scelgono di affidarsi gelosi della propria privacy. Resta il fatto che il dato è rappresentativo di un mercato che, dicono gli operatori specializzati, non ha sente la crisi.

E se tra le ultime proprietà che hanno fatto la storia del territorio spicca la discussa asta di Palazzetto Widmann a Bagnoli, l’offerta di pregio in provincia presenta un ventaglio di possibilità per tutti i palati e per tutte le tasche, purché siano ben gonfie.
Si va dai 9 milioni di euro per un intero palazzo (oltre 2000 metri quadri) vicino al Teatro Verdi a due passi dalle piazze, dove la residenza principale è solo una parte di un’offerta più complessa fatta di unità immobiliari indipendenti e negozi fronte strada fino agli oltre 1,6 milioni per un attico con terrazza e vista su Prato della Valle e altri ultimi piani in zone come via Savonarola e via Roma. Ci sono le casette indipendenti di Città Giardino, i rustici da ristrutturare e tanto altro ancora.

Ma tra le offerte che il prezzo lo celano sotto la locuzione “trattativa privata” si nascondono alcuni gioielli della storia della città. È il caso di Palazzo Dotto Vigodarzere, realizzato nel 1796, sulle rovine di una precedente fabbrica, dal veneto Gian Antonio Selva, architetto italiano, importante esponente del Neoclassicismo e autore del progetto del teatro La Fenice di Venezia o quello del piano nobile della residenza cittadina di Prospero Valmarana dove stemmi araldici ed affreschi fanno il paio con spazi importanti e comfort tutti contemporanei. La provincia non è da meno: da Arquà Petrarca con il Palazzo dello Scrittore (2,3 milioni) a Monselice.
«Per riferirsi ad una certa tipologia di immobili è meglio parlare di pregio piuttosto che di lusso» spiega Gianni Bacco, titolare dell’agenzia padovana Punto Immobiliare e già presidente del consiglio nazionale di Fiaip. «Il pregio è storia, è comfort, estetica e posizione.
Ma ogni casa ha un suo pubblico e ogni famiglia ha le sue esigenze: un occhio di portico ad esempio, che spesso non ha una superficie complessiva superiore ai 200 metri quadri ed è disposto su più livelli piace alle famiglie giovani ma non agli anziani che invece tendono a disfarsene. Le grandi dimore storiche della provincia, alcune per altro bellissime e sfarzose, sono spesso troppo imponenti per un solo nucleo familiare, indipendentemente dal prezzo che hanno.
Le ville venete per esempio non hanno mercato. Un patrimonio di oltre 4mila residenze tra Veneto e Friuli che rischia di crollare sotto il peso della propria storia senza la collaborazione delle sovraintendenze e delle pubbliche amministrazioni. Per vendere dimore di dimensioni bisogna lavorare con più famiglie che vogliono godere il fascino di una casa in campagna, magari a due passi dalla città, ma che non possono che collaborare insieme a ristrutturazioni di lusso parcellizzando unità enormi in porzioni più vivibili. Soluzioni che abbiamo contribuito a rendere concrete, in più occasioni, per la tutela della storia del territorio e per la soddisfazione dei nostri clienti ma che necessitano della lungimiranza degli enti coinvolti».
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