Casellati in fiera «Dobbiamo essere orgogliosi dell’Italia»

La presidente del Senato ha espresso ammirazione per i capolavori esposti e ha acquistato un parure di orecchini e bracciale
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - CASELLATI IN VISITA AD ANTIQUARIA
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - CASELLATI IN VISITA AD ANTIQUARIA

«Una mostra bellissima. Dobbiamo essere orgogliosamente italiani». La presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, ha visitato ieri pomeriggio, con grande interesse, la trentacinquesima edizione di “Antiquaria Padova”, ambientata in Fiera e promossa da Nicola Rossi.

La seconda carica dello Stato, che era accompagnata dal marito Giambattista Casellati e dal segretario particolare Teodoro Fortunato, non ha nascosto l’ammirazione («l’artigianato di casa nostra è davvero straordinario») per alcune tazzine della Manifattura Ginori su cui sono rappresentate le Metamorfosi di Ovidio. E non ha saputo resistere al fascino di una parure di orecchini e bracciale a tema libellula (autore Claudio Canzian), esposti nello stand di Francesco Li Volsi, presidente dell’Associazione Trevigiana Antiquari. Da Galerie Royale di Monza ha acquistato invece alcune porcellane caricaturali, ispirate al volto del comico genovese Gilberto Govi.

La presidente Casellati ha approfittato dell’occasione per ricordare un’iniziativa che le sta particolarmente a cuore: “Senato & Cultura”, in collaborazione con Rai Cultura, in calendario il primo sabato di ogni mese. «Abbiamo iniziato a febbraio - ha sottolineato - con un concerto della JuniOrchestra, cui si è unito il maestro Salvatore Accardo. A marzo si sono esibite la pianista Susanna Piermartiri e le attrici Paola Gassman, Nancy Brilli e Cristiana Capotondi». Sabato 6 aprile il terzo appuntamento, dedicato all’opera lirica, vedrà protagonista il regista Franco Zeffirelli, cui verrà assegnato il premio alla carriera. Nella seconda parte della mattinata toccherà al tenore Francesco Meli interpretare alcuna arie celebri. «Per maggio - ha concluso la presidente Casellati - abbiamo in serbo una sorpresa». —

Claudio Baccarin



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