Caserma abbandonata in via Roveri

ABANO TERME. Quello che prima della partenza dei militari per Poggio Renatico (Ferrara) era considerato un gioiello logistico capace di ospitare circa 300 avieri tra ufficiali e sottufficiali in stanze singole e doppie con bagno, oggi è diventata un rudere coperto da erbacce e in preda al degrado. La base logistica ex Primo Roc di via Roveri ad Abano, passata dall'Aeronautica al quinto Reggimento Artiglieria Contraerea “Pescara” dell'Esercito di stanza a Rovigo, non è più sicura e la gente che ci abita intorno teme diventi un covo di disperati. Della “sorveglianza armata” è rimasto solo il cartello del divieto d'accesso che ricorda che la zona è militare. «Un divieto che viene violato quasi quotidianamente, perché ultimamente nessuno sorveglia l'area», dicono preoccupati gli abitanti del nuovo quartiere residenziale degli Aceri e delle Acacie.
I numerosi buchi nella rete di recinzione, soprattutto nella parte nord del complesso, testimoniano le continue intrusioni. Le sei palazzine-alloggio, compresa quella in cui dormivano gli ufficiali, hanno le finestre e le porte d'ingresso spalancate. Abbandonati e sommersi dai rovi anche gli impianti sportivi dove i militari passavano il loro tempo libero tra un servizio di guardia e l'altro alla base del Venda. Per rendersi conto della situazione in cui versa l'ex caserma non serve addentrarsi tra le palazzine. Basta osservare la zona d'ingresso dove l’edificio del corpo di guardia ha il tetto sfondato e all'interno della garitta regna sovrano il muschio. Un delitto per una struttura che, vista la posizione in cui si trova, potrebbe essere utilizzata per svariati scopi.
Un grido di dolore sulle condizioni del complesso logistico nel 2008 l'aveva fatto arrivare al Ministero e allo Stato Maggiore della Difesa l'Unsi. L'Unione nazionale sottufficiali italiani, di concerto con la sezione di Abano Terme, aveva fatto delle proposte ai vertici militari capitolini. «Ci chiediamo il perché di tale abbandono, soprattutto considerata la sofferenza per la mancanza di spazi e strutture per attivare un progetto di protezione sociale» si legge nella missiva spedita al Ministero, che aggiunge: «Sulle strutture di via Roveri vi è un forte interesse da parte degli enti locali e così pure da parte dell'Università di Padova». L'Unsi faceva anche una proposta di utilizzo parziale: «Uno spazio da enucleare dal contesto potrebbe essere destinato a foresteria per il personale di passaggio. Sarebbe una grande opportunità, si darebbe un concreto impulso alle attività di protezione sociale senza impegnare notevoli risorse».
L'associazione si era anche proposta per la gestione di questa foresteria. «All'interno di un accordo con il Comune di Abano si potrebbero trovare soluzioni anche di compartecipazione economica per l'adattamento del fabbricato e l'Unsi, che conta circa 170 iscritti, tutti sottufficiali delle quattro Forze Armate e dei Corpi armati in congedo, potrebbe provvedere alle risorse umane necessarie alla gestione dell'attività».
La richiesta inviata a Roma, a distanza di quasi cinque anni non ha auto risposta. «È un vero peccato che quel complesso dotato di alloggi, uffici, circoli, e spazi attrezzati per l'attività sportiva, versi in totale degrado», commenta Leone Grazzini, sottufficiale dell'Aeronautica in congedo e presidente dell'Unsi di Abano. «La caserma» aggiunge l'ex maresciallo «è ben collegata a Padova e a Venezia ed è all'interno del più importante e attrezzato bacino termale d'Europa».
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