Caso Olivastri, si gira il docufilm

Mercoledì su Raitre la ricostruzione dell’omicidio della postina: ieri le riprese tra i Colli e la città
PADOVA - . MARIA JOSE' OLIVASTRI
PADOVA - . MARIA JOSE' OLIVASTRI

La troupe Rai di "Chi l'ha visto" era a Padova durante questo fine settimana appena trascorso per ricostruire il caso di Maria José Olivastri, la postina di Sarmeola di Rubano scomparsa l'8 agosto del 2001 e trovata il giorno dopo uccisa in un canale di Terradura in località Due Carrare.

La produzione del programma di Federica Sciarelli ha girato per due giorni le scene del caso tra Abano Terme, Montegrotto, Terradura, affidando le parti dei protagonisti a cinque attori amatoriali e non, tutti padovani. L'inchiesta, condotta dal giornalista Pino Rinaldi, che ha visto sul campo l'inviata Annalisa Venditti e il regista Cesare Squitti, andrà in onda all'interno della puntata di "Chi l'ha visto" di mercoledì prossimo. A distanza di 13 anni da una morte che ancora attende giustizia il programma di Rai3 ha ripreso in mano il caso, lavorandoci sia attraverso interviste rivolte ai personaggi dell'epoca, sia ricostruendo le dinamiche della vicenda con una fedele sceneggiatura che riproduce il corso dei fatti così come stati scritti nelle cronache.

Una storia irrisolta quella di Maria José Olivastri ma non dimenticata, tanto che nel novembre dello scorso anno la procura aveva riaperto il caso, affidandolo alla Squadra Mobile di Marco Calì, rifacendo esami del dna con mezzi più sofisticati, ascoltando testimoni vecchi e nuovi, facendo perquisizioni tra la città e la zona termale. Ma il “giallo” è rimasto e il pubblico ministero Vartan Giacomelli ha chiesto l’archiviazione del delitto. Di nuovo. Come aveva fatto un altro magistrato.

La vittima nell'agosto del 2001 aveva 42 anni, era separata dal marito ed era madre di una ragazza di 15 anni. Aveva da poco perso il lavoro alle poste e quell'otto agosto era andata ad Abano in cerca di un impiego. Voleva mettere a frutto quello che aveva imparato in un corso di massaggi. Così alle 9 del mattino arrivò in via Flacco, parcheggiò la sua Peugeot rossa e iniziò a fare il giro di più di un hotel termale, anche se nessuno, stando alle testimonianze raccolte dagli inquirenti, avrebbe visto o notato nulla. Alle 13 aveva appuntamento alla macchina con un amico che, nel frattempo, era andato a fare dei fanghi. Insieme sarebbero dovuti tornare a Padova ma Maria José in città non arrivò mai. Il corpo della donna venne ritrovato il 9 agosto in un canale a Terradura, uccisa probabilmente da un colpo violento alla testa. Era avvolta in un lenzuolo e aveva il collo spezzato. Polsi e caviglie legati tra loro con un pezzo strappato dallo stesso lenzuolo. Nessun livido o ferita, orecchini e collana d'oro ancora addosso, l' ipotesi fin da subito quella di un delitto a sfondo sessuale. Un delitto quello di Maria José Olivastri che ancora non ha un colpevole.

Alice Ferretti

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