Il caso schwa, linguaggio inclusivo e Costituzione: i diritti sono tutti o non sono

“Negli ultimi tempi però pare che la parola «diritto» o «diritti» faccia venire l’orticaria a molte persone, persone che molte volte si dicono progressiste”. La lettera della Consigliera comunale al Mattino di Padova 

Il liceo artistico 'Pietro Selvatico' a Padova
Il liceo artistico 'Pietro Selvatico' a Padova

Lettera al Mattino di Padova di Etta AndreellaConsigliera comunale Partito Democratico Padova

 

“La preside del liceo artistico Selvatico di Padova vieta agli studenti e alle studentesse di utilizzare il simbolo schwa nel giornale studentesco e subito si alza il coro di chi ritiene fondamentale la purezza della lingua senza pensare che la lingua italiana così come ogni altra è sempre in evoluzione e che quindi invocarne la purezza è antistorico; ma il tema non è questo, lo schwa è un simbolo vocalico che è stato proposto come strumento per un linguaggio più inclusivo e un linguaggio inclusivo serve alla nostra società attuale per onorare non la purezza di una lingua ma la libertà di espressione come previsto dalla nostra Costituzione all’articolo 21: «Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure».

La Costituzione italiana, nel suo testo ufficiale, utilizza la parola «diritto» circa 76 volte in varie forme e contesti. Oltre alla sua forma singolare, «diritto», la parola appare anche nelle forme plurali («diritti») e in combinazioni come «diritto di», «diritto alla libertà», «diritto al lavoro», «diritti civili», «diritti politici», «diritti sociali» e «diritti fondamental»".

Negli ultimi tempi però pare che la parola «diritto» o «diritti» faccia venire l’orticaria a molte persone, persone che molte volte si dicono progressiste ma…

È incredibile come con un semplice «ma» si possano esprimere negazioni importanti e come così tante persone pensino che con quel «ma» otterranno o manterranno altri diritti.

Purtroppo, come dice la Costituzione i diritti sono tutti o non sono e quando si comincia a toglierne qualcuno dal nostro pensiero politico, dal nostro linguaggio, dai nostri progetti e dalle nostre visioni per il futuro, quando pensiamo che lo schwa non sia così fondamentale stiamo percorrendo una china verso l’abolizione di tutti i diritti, quale vieteranno dopo lo schwa? Il diritto allo studio, chiedendo come negli Usa di abolire nelle università corsi e parole considerati woke, obbligando gli scienziati e le scienziate a rinunciare a determinate ricerche su disuguaglianze sociali, economiche e culturali o su razzismo, discriminazione di genere, diritti Lgbtq+, ambientalismo, e poi il diritto all’autodeterminazione delle persone, e il diritto alla salute, quello al lavoro giusto e non sfruttato, il diritto allo sciopero, il diritto alla protesta, e giunti a quel punto non servirà nemmeno toglierci il diritto di voto perchè non sapremo più chi saremo e avremo dimenticato cosa avremmo potuto essere: liberi e libere.”

 

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