Catajo, il castello venduto a una società trevigiana

La famiglia Dalla Francesca lo cede per 2.750.000 euro contro una richiesta iniziale di 11. Il sindaco chiede subito un incontro

BATTAGLIA TERME. Il Castello del Catajo cambia proprietario. Dopo essere stato per quasi 90 anni la dimora della nobile famiglia padovana Dalla Francesca, lo scorso 23 novembre è stato venduto all’asta con incanto a una società immobiliare di Castelfranco Veneto, per 2.750.000 euro. L’acquirente non potrà però entrare in possesso dell’immobile (20mila metri quadrati di superficie calpestabile e quasi 400mila di area esterna), prima di domani quando scadrà il termine dei 60 giorni del diritto di prelazione della Soprintendenza.

Le aste. Uno dei due prestigiosi immobili di Battaglia Terme (l’altro è lo stabilimento termale ex Inps) a cui nessuno pareva interessato, è stato aggiudicato dopo numerose aste succedutesi negli ultimi tre anni. Nel corso del 2013 i tentativi di vendita all’asta erano stati due: il primo a 11 milioni di euro, il secondo a 9 milioni e 200 mila. Entrambe erano andate deserte come del resto le successive, fino ad arrivare al novembre scorso. La proposta finale di 2.750.000 dell’imprenditore trevigiano depositata nello studio del notaio Fulvio Vaudano di via San Fermo a Padova, delegato alla vendita, è ben lontana dagli 11 milioni iniziali. Basti pensare che nel 1988 solo per le tasse relative all’eredità del castello i Dalla Francesca si sono dovuti accollare un onere da far tremare i polsi: 1 miliardo e 800 milioni del vecchio conio. Negli anni Ottanta si era sparsa la voce che fosse interessato al Castello il cantante Adriano Celentano. Il “molleggiato”, come spiega uno degli eredi Dalla Francesca, un giorno si presentò al cancello. Ma solo per poter visitare il complesso che lo aveva incuriosito. Era l’ora di pranzo e il cantante non fu fatto nemmeno entrare perché quello non era l’orario di visita.

La gestione. Un immobile di oltre 350 stanze e con un parco immenso non è una cosa semplice da gestire. La famiglia Dalla Francesca ha resistito finché ha potuto di fronte alle continue spese per poter mantenere il maniero aperto al pubblico. È riuscita per fortuna a salvare dal degrado gli affreschi di Giovanni Battista Zelotti, collaboratore di Paolo Veronese, chiamato dalla famiglia Obizzi a impreziosire il piano nobile.

La storia. Il palazzo fu fatto costruire tra il 1570 e il 1573, da Pio Enea I Obizzi su progetto di Andrea da Valle. Che volle che un edificio a metà tra il castello militare e la villa principesca. Quindi passò agli Asburgo. Dopo la prima guerra mondiale il Catajo fu assegnato al governo italiano come ristoro dei danni di guerra. La famiglia Dalla Francesca lo acquistò nel 1929.

Il sindaco. «Se il Catajo tornerà a vivere ne beneficerà tutto il territorio di Battaglia Terme». Il sindaco Massimo Momolo apprende con favore la notizia del passaggio di mano dell’antico maniero. «Avrei piacere di incontrare quanto prima la nuova proprietà per capire come intende utilizzare il complesso» aggiunge «La posizione del castello è sicuramente favorevole per essere utilizzato a scopo turistico-ricettivo. Basti pensare che a ridosso delle antiche mura scorre l’anello ciclabile del Parco Colli che di fatto collega il castello ad Abano e Montegrotto e il Parco Colli». Momolo evidenzia che l’immobile è soggetto a vincolo monumentale. «La destinazione d’uso non potrà cambiare. Il Catajo racchiude un patrimonio storico notevole che negli anni di gloria è stato da traino per l’economia di Battaglia e non solo. Speriamo si avveri il sogno di vederlo restaurato e quanto prima aperto al pubblico in tutte le sue parti».

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