Catturati con 120 chili di marijuana da spacciare nelle scuole di tutta l'Alta

PISTOLE E CONTANTE Le armi e il denaro sequestrati alla banda
PISTOLE E CONTANTE Le armi e il denaro sequestrati alla banda
 
SAN MARTINO DI LUPARI.
Una montagna di marijuana, 3 pistole, più di 30 munizioni, giubbetti anti proiettile e 120 mila euro in contanti. Sabato all'alba i carabinieri della compagnia di Cittadella hanno arrestato a Desenzano, sulla sponda bresciana del lago di Garda, Claudio Ferronato, 49 anni di San Martino di Lupari, residente in vicolo Alfieri 2, considerato il referente dello spaccio di marijuana nell'Alta Padovana.  
I complici.
Con Ferronato sono finiti in manette Angelo Giori, il fornitore dello stupefacente, residente a Vobarno (Brescia) in Strada Provinciale Collio 68 e il corriere della droga, il trevigiano di Spresiano Alessandro Borsoi, 27 anni, residente in via Manzoni 6. Ferronato era pronto per portare a Padova oltre 50 chili di droga in vista dell'inizio dell'anno scolastico. L'avrebbe spacciata attraverso la fitta rete di piccoli pusher in tutta l'Alta Padovana ai giovani per lo sballo del fine settimana.  
La droga.
Complessivamente i militari della compagnia di Cittadella, agli ordini del capitano Marco Stabile, hanno sequestrato 120 kg di marijuana. I tre arrestati ne stavano trasportando 55 chili da un Apecar di proprietà di Giori al furgone di Borsoi, nascosti in uno spiazzo appartato a poche centinaia di metri dal casello autostradale di Desenzano. Quello era il punto stabilito dai tre per lo scambio dello stupefacente.  
Il blitz.
I carabinieri, alla vista dei tubi in plastica che venivano spostati nel furgone Fiat Scudo, sono intervenuti. Una volta arrestati sono scattate una decina di perquisizioni. In un garage di Salò, in via San Benedetto, sono stati trovati gli altri 65 chili di marijuana, nascosti nel garage di un palazzone affittato dal fornitore Bresciano. Le altre nove perquisizioni completate dai carabinieri in tutti i locali a disposizione dei tre arrestati non hanno dato esito positivo. I tre sono accusati dal pm bresciano Piantoni a vario titolo per possesso di stupefacente in concorso e detenzione illegale di armi (solo Giori).  
Le armi.
Nel garage di Giori, i militari hanno trovato una pistola semiautomatica Beretta calibro 9, un revolver Smith & Wesson 357 magnum e una pistola a tamburo calibro 38. Tutte con matricola abrasa. Oltre ai 120 mila euro in contanti, provento di spaccio, molto probabilmente la cifra pagata dal padovano per acquistare i 55 chili destinati a Padova.
 L'indagine.
Il tenore di vita di Claudio Ferronato aveva insospettito i carabinieri di Cittadella: l'uomo, che non aveva un lavoro stabile, riusciva a mantenere un tenore di vita altissimo. In più aveva precedenti penali specifici, per reati di stupefacenti. Da Ferronato nei mesi scorsi è partita l'indagine. Le sue utenze telefoniche sono state messe sotto controllo, come pure la sua auto. Nel corso delle attività tecniche sono emerse le figure di Alessandro Borsoi e Angelo Giori, considerato il boss della marijuana nel Bresciano con moltissimi precedenti penali per spaccio e reati predatori. L'arsenale trovato in casa fa infatti pensare ad un elemento di una delle molte batterie di rapinatori che finanziano l'acquisto della droga con le rapine a mano armata.  
L'operazione.
E' scattata sabato mattina, quando la vettura di Ferronato, una costosa Bmw, è stata seguita fino a Desenzano. Oltre ai militari dell'aliquota operativa di Cittadella sono intervenuti anche i colleghi della territoriale di Brescia a supporto.  

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