Cav progetta la quarta corsia tra Padova e il bivio del Passante

Traffico pesante a +7,7%, è allarme sicurezza. Si valuta l’allargamento dinamico dell’autostrada. La presidente Serato: «L’opera potrebbe rientrare nel prossimo Piano economico finanziario»
PADOVA. Il traffico è (ri)esploso con la ripresa industriale e la lunga coda di tir, che percorre l’A4 da e verso l’Est, sta mettendo a rischio la sicurezza su strada. Dopo l’annuncio della Brescia-Padova dell’avvio di uno studio per la quarta corsia dall’Arena alla città del Santo, anche Cav ha deciso che è arrivato il tempo di allargare l’autostrada. «È da circa un anno che abbiamo questa idea ma ora la stiamo valutando e stiamo concretamente ragionando se sia preferibile una quarta corsia effettiva o dinamica» spiega la presidente Cav Luisa Serato. Una scelta che avrebbe un diverso impatto nei costi.


La quarta corsia, conferma Serato, «sarebbe da valutarsi per il tratto Padova Est fino al bivio Venezia-Passante. Una quindicina di chilometri - aggiunge la presidente - che percorro ogni mattina rendendomi conto del muro di camion che spesso impedisce agli automobilisti le uscite ai caselli». «È divenuto un problema di sicurezza e dobbiamo cercare una soluzione» continua Serato. Il traffico nel 2017 per l’intera tratta, compreso quindi il sistema aperto con la Tangenziale di Mestre e il raccordo Marco Polo, segna +3,89%, di cui un +3,39% è rappresentato dai veicoli leggeri mentre i tir crescono del 5,75%. La dinamica solo dell’autostrada (A4 Padova-Mestre più Passante) nel 2017 segna un incremento del traffico del 4,93% con le auto a +3,78% e il traffico pesante che balza del 7,71%. «Un dato impressionante» dice Serato.


La presidente ha già mobilitato i tecnici dell’autostrada e la questione quarta corsia potrebbe arrivare presto al cda della Cav, acronimo di Concessioni Autostradali Venete. «È evidente che, se l’A4 sta già eseguendo uno studio tecnico, è nostro obiettivo velocizzare le procedure per poter ragionare insieme di un unico progetto che veda un continuum da Verona a Venezia» dice Serato. Troppo presto per ipotizzare cifre e tempi: «Siamo allo stadio “idea” - conferma Serato - ma per decidere una cosa del genere dovremmo indicare l’opera all’interno del prossimo Pef, quello del 2019».


Quest’anno le tratte Cav hanno visto un lieve aumento dei pedaggi pari allo 0,32% che, per via degli arrotondamenti, non determinerà aumenti per gli automobilisti al casello, se non per alcuni utenti come i mezzi pesanti.


Il 2017 si è chiuso in modo positivo per la Spa costituita a marzo 2008 da Anas e Regione Veneto: quasi 160 i milioni di ricavi da pedaggio con utili che superano i 15 milioni. Il patrimonio netto della società è oggi di 115 milioni di euro, «soldi che - sottolinea Serato - sono utilizzabili dalla Regione per opere infrastrutturali».


L’obiettivo di Cav è però anche rimborsare Anas delle somme anticipate per la costrizione del Passante di Mestre, arteria che la società gestisce dal primo giorno dell’apertura: l’8 febbraio 2009.


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