Cementeria, l’autorizzazione non si tocca Senza prove la Provincia stoppa il riesame

Resta incerta la fonte dell’inquinamento rilevato. Comune e movimento Cambiamo aria al Tar contro Buzzi-Unicem
Bottin - Ag. Zangirolami - 15/10/16 - Monselice.Manifestazione per le vie del centro del comitato “NO CSS”.Nella foto: il corteo.ph. Zangirolami..
Bottin - Ag. Zangirolami - 15/10/16 - Monselice.Manifestazione per le vie del centro del comitato “NO CSS”.Nella foto: il corteo.ph. Zangirolami..

MONSELICE

«Si ritiene che al momento attuale non sussistano i presupposti per il legittimo avvio del procedimento di riesame». Come era stato preannunciato a inizio maggio dal consigliere delegato all’Ambiente Mauro Fecchio, la Provincia è orientata a confermare l’Autorizzazione integrata ambientale alla cementeria di Monselice e nei giorni scorsi ha inviato al Comune un preavviso di risposta negativa alla richiesta di rivedere il documento. Una richiesta che il sindaco Francesco Lunghi aveva presentato a febbraio motivandola con la necessità di valutare due aspetti importanti: l’articolo 19 del piano ambientale del Parco Colli, che definisce questo tipo di impianti «incompatibili» con le proprie finalità, e i valori anomali di sostanze nocive rilevati in zona monte Ricco.



La lettera della Provincia spiega che i dati finora raccolti non bastano a sostenere l’ipotesi in base alla quale la potenziale contaminazione sarebbe provocata dallo stabilimento di via Solana. Insomma, «non sembra che si sia in presenza di un accertato inquinamento ambientale causato dall’installazione». Oltre a questo, mancherebbero anche altri presupposti per poter ridiscutere l’Aia, che scadrebbe il 13 settembre 2021 ma che è stata prorogata in automatico fino al 2029. La nota che anticipa la decisione finale della Provincia è stata spedita «per consentire un ulteriore intervento partecipativo al procedimento». Entro dieci giorni palazzo Tortorini poteva presentare le proprie controdeduzioni. Cosa che ha fatto (e che ha fatto anche il movimento Cambiamo Aria), allegando una corposa relazione firmata dal tecnico Alessandro Tasinato.



«La constatazione che un superamento dei limiti di inquinamento ambientale è stato ripetutamente riscontrato e che la stessa Arpav afferma che non è chiara l’origine delle contaminazioni - e che è comunque possibile che siano riconducibili alla cementeria - impedisce alla Provincia di chiudere negativamente il procedimento», scrive Lunghi. Il sindaco annuncia che il Comune si è costituito in giudizio contro l’impianto di Buzzi Unicem nel ricorso presentato da quest’ultimo per chiedere al Tar di annullare l’ordinanza che blocca l’utilizzo del “prodotto a base di marna” nei forni. Ad appoggiare palazzo Tortorini potrebbe essere Cambiamo Aria, che si riunirà lunedì alle 21 al parco Buzzaccarini per valutare l’opzione. «Le ragioni per riesaminare l’Aia ci sono tutte», sottolinea il portavoce Francesco Miazzi. «È indispensabile che la Provincia chiarisca se l’uso delle materie prime secondarie impiegate dalla cementeria nel periodo 2013-2017 sia autorizzato o no». —



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