Centinaia di persone per l’ultimo saluto al notaio Roberto Doria

TOME -AGENZIA BIANCHI-PADOVA - FUNERALE DORIA
TOME -AGENZIA BIANCHI-PADOVA - FUNERALE DORIA

Erano in centinaia, ieri mattina, a dare l’estremo saluto al notaio Roberto Doria, deceduto a 63 anni dopo una lunga malattia. In 150 dentro la storica Chiesa dei Servi, nel pieno rispetto delle norme anti-covid e altri 350 fuori, con code per un buon tratto di via Roma. Tra gli altri più noti anche Guglielmo Tabacchi, Alessandro Banzato, Giovanni Colbachini, Renato Bruno di Belmonte, Francesco Peghin, Luigi Ometto, Nicola Lodi, Giordano Emo di Capodilista e Guerrino Polito. Dietro al feretro la moglie Roberta Bevilacqua e i tre figli Enrico, Massimiliano e Benedetta. Davanti all’altare numerose coroncine di fiori, tutti di colore bianco, tra cui quelle delle famiglie Pinato, Gottardello, Braglia, della Fiaip, della Legatoria Cesarò e del Consiglio Notarile. La messa è stata officiata da monsignor Brusegan; dall’altare ha preso la parola Roberto Paone a nome del consiglio notarile. «Se n’è andato prematuramente un bravissimo professionista e un grande amico», ha detto l’imprenditore Bruno di Belmonte, «A Padova ha inventato lo studio notarile all’americana». —

felice paduano

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