Centoventi posti a rischio, picchetto a Trebaseleghe

Sono i dipendenti della Industries Sportwear Company di Mestre. Sit in e corteo fino al municipio

TREBASELEGHE. Centoventisette posti di lavoro a rischio a Mestre, nella sede Industries Sportwear Company, approdata in via Maderna nei mesi scorsi nell’ambito di un processo di riorganizzazione, che l’aveva portata a lasciare Trebaseleghe. I sindacati non ci stanno e oggi hanno fatto un picchetto davanti all'azienda di via Venezia, poi un corteo fino in municipio.

«La sede mestrina ospita l’area creativa del gruppo, dalla ricerca alla prototipia fino alla modellistica, l’area commerciale, il customer service e il nuovo outlet», spiega Gregorio Loregian, di Femca Cisl, «ancora una volta vediamo, sulla pelle dei lavoratori, come intendono lo sviluppo della produzione e degli investimenti i fondi finanziari internazionali, nello specifico quello di investimento anglo-americano Emerisque».

Nel mirino c’è l’azienda che gestisce i marchi Marina Yachting, Henry Cotton’s, Coast Weber Ahaus e Cerruti 1881. Marchi acquisiti dal brand Moncler attraverso una cessione di ramo d’azienda. «L’azienda, nel dichiarare di riorganizzare il proprio business, ha comunicato un esubero di 127 lavoratori di cui una parte nei negozi outlet in italia e la maggior parte a Mestre. A fronte di queste gravi scelte ingiustificate», prosegue Loregian, «e contro le assicurazioni avute negli incontri sindacali, l’ultimo a ottobre, durante la discussione della cessione di ramo d’azienda, dove dava le più forti garanzie sia per il futuro occupazionale che per gli ingenti investimenti». «Una decisione inaccettabile», continua il sindacalista Cisl, «in pratica i titolari del fondo Emerisque, gli stessi che hanno effettuato un’operazione simile alla Marlboro di Vicenza, hanno deciso di dimezzare l’organico. Anche noi del sindacato sappiamo benissimo che i marchi Cotton’s, Cerruti e Marina Yatching non vanno bene come la griffe Moncler, che continua a navigare a vele spiegate. Ma questo non è un buon motivo per mandare a casa 127 persone, che, avrebbero insormontabili difficoltà a trovare nuova occupazione. Se la Moncler è un colosso è grazie anche all'impegno di questi lavoratori: per questo chiediamo che l'ingegneria del capo continui ad essere made in Italy e che la Moncler si accolli parte di questi esuberi. Oggi, dalle 9 fin dopo le 11, saremo davanti alla storica sede di Trebaseleghe per far sentire le nostre ragioni. Poi, con un corteo, ci sposteremo in municipio dove ad attenderci ci sarà il sindaco Lorenzo Zanon».

 

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