Centri commerciali in piazza I candidati sindaco si dividono

Dopo anni passati a fare la guerra ai centri commerciali, ora associazioni e politica puntano a “conquistarli”. Ovvero, a spostarli in centro storico. La proposta è arrivata ieri nel corso della presentazione del documento programmatico per il futuro della Confesercenti che ha visto la partecipazione di alcuni candidati sindaco a Padova -Altavilla, Bitonci, Fiore, Saia e Ruffini - che sulla questione si sono subito divisi. Per il Pd, assente Rossi, c’erano Marta Dalla Vecchia, Massimo Bettin e Claudio Sinigaglia.
A sollecitare il dibattito, Maurizio Saia con una domanda ad hoc. «Dovremmo revisionare l’esistente, spostandolo in centro storico in modo da sfruttarne l’attrattività» conferma il presidente di Confesercenti Nicola Rossi «questo comporterebbe la chiusura o il ridimensionamento di alcuni centri in periferia, riducendo, ad un tempo, i metri quadri delle nuove realtà». L’ipotesi è di trasformare spazi pubblici per accoglierci una serie di negozi. Un’idea analoga a quella che circola da anni per l’area degli ex cinema Concordi e Altino ma che, ad oggi, non ha portato a nulla. «È una questione che ho già affrontato con le associazioni che si sono dette interessate - spiega il candidato di Ri-fare Padova - si tratta di riunire in un unico spazio coperto, come l’Inps o l’Inail, una serie di negozi con metrature da dettaglio lasciando fuori la grande distribuzione. Un’iniziativa particolarmente utile nelle aree periferiche e in quelle zone grigie che stanno tra il cuore della città e i centri commerciali. Sarebbe un’ulteriore forma di attrazione in centro per i cittadini che qui trovano altri dettaglianti. Dopodiché bisognerà intervenire sui parcheggi per supportare il commercio».
Possibilista Massimo Bitonci: «Il modello che preferisco è quello che porta a consorziare i negozi di vicinato per fare economie di scala su questioni come manutenzioni, acquisti e guardianie» spiega il candidato del centrodestra «altro tema è quello delle licenze per strutture di vendita di medie dimensioni - con l’utilizzo di palazzine del centro - per cui è sufficiente l’autorizzazione comunale. Il tema è interessante e sarebbe attuabile fin da subito, ma servono la volontà politica e la disponibilità dei privati e di questi tempi mi sembra complicato».
Nutrito il partito del “no” che schiera Altavilla, Fiore e Ruffini. «Sono assolutamente contraria a centri commerciali di qualunque tipo - sostiene la candidata della civica Ambiente salute e cultura - dobbiamo trovare il modo di tutelare i luoghi storici e gli esercizi dei quartieri, collegandoli e valorizzando il ruolo di socialità delle piazze». Contrario anche Francesco Fiore: «Ci sarà un motivo se gli outlet copiano i centri storici, non solo dal punto di vista della struttura, ma anche organizzando eventi ed esposizioni, proprio come se fossero vere piazze - interviene il leader di Padova2020 - non vedo perché noi dobbiamo snaturare l’essenza e il valore del patrimonio che abbiamo. C’è bisogno di insistere sulle botteghe, non di rinchiuderle in mega contenitori, promuovendo i centri commerciali naturali. Degli outlet bisogna cominciare a copiare le tecniche di comunicazione». Chiude Giuliano Altavilla: «Mi fa ribrezzo la sola idea di trovarmi l’Auchan in piazza delle Erbe - taglia corto il candidato M5S - questa non è la direzione giusta per ripopolare il centro di negozi, bisogna intervenire sugli affitti, rapportandoli agli incassi ed evitando di farsi colonizzare dalle grandi multinazionali». La proposta è addirittura irrealizzabile per Andrea Colasio, trattenuto a casa da un malore: «Non lo trovo realistico - dice il candidato di Scelta civica - le piazze sono il nostro centro commerciale naturale ed è su quello che bisogna puntare: ogni vetrina è un brand e il livello dei negozi è alto. Per non parlare dei problemi di accessibilità e di capacità di carico: mancano i parcheggi. Dobbiamo lavorare rafforzando il sistema reticolare degli esercizi e potenziare i punti di forza che parlano di un sistema variegato e di grande bellezza: la cosa migliore diventa puntare sui grandi eventi».
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova