Centri per anziani a rischio la fusione Piove-Pontelongo

“Umberto I”: la direttrice fa i bagagli, sindacati in allarme I 160 dipendenti non sanno chi gestirà d’ora in poi l’ospizio
MALAGOLI-FOTO PIRAN-PIOVE DI SACCO VISITA VESCOVO CIPOLLA CASA DI RIPOSO
MALAGOLI-FOTO PIRAN-PIOVE DI SACCO VISITA VESCOVO CIPOLLA CASA DI RIPOSO
PIOVE DI SACCO. Incognita
governance
sul Craup (Centro residenziale anziani “Umberto Primo”). È quanto emerso dagli incontri tra il Cda (consiglio di amministrazione) della casa di riposo e le rappresentanze sindacali provinciali con le Rsu. Un confronto richiesto dai sindacati per cercare di avere risposte chiare e concrete in grado di rasserenare gli oltre 160 lavoratori che, ogni giorno, assicurano servizi di assistenza di qualità a oltre 300 ospiti, alla luce anche degli allarmi lanciati: blocco dei concorsi, turn over a rischio e soprattutto “punto interrogativo” su chi governerà tra poco più di due settimane. Se è stato confermato il mantenimento dell’organico e l’intenzione di proseguire lo studio in vista di un’eventuale fusione con la “Galvan” di Pontelongo, resta l’incognita per quanto riguarda chi gestirà l’ente. La direttrice in carica, infatti, non sarà confermata. «Di certo siamo rimasti basiti di questa decisione di rimuovere la direttrice» ha sottolineato Michele Magrini, segretario di Uil-Fp (Funzione pubblica) «Dopo 15 anni di gestione misurata e accorta che ha consentito di portare il Craup a livelli di eccellenza, non si capisce il perché di una scelta così inopportuna per i tempi e per i modi». In una riunione preliminare la stessa direttrice Perin aveva incontrato i sindacati per la discussione del fondo del salario accessorio e soprattutto per dare degli indirizzi su quanto stava accadendo nella gestione ordinaria. «Per quanto riguarda la fusione» ha evidenziato Manuela De Paolis, segretaria di Cgil-Fp (Funzione pubblica) «si procederà prima con dei convenzionamenti per alcuni servizi e solo dopo, se l’esperienza si rivelerà positiva, si prenderà in considerazione una vera e propria fusione». «Esiste anche l’intenzione» ha sottolineato Franco Maisto della segreteria Cisl-Fp «di attivare un protocollo d’intesa condiviso con la “Galvan” per quanto riguarda i servizi da svolgere insieme: dalla formazione, agli appalti, all’informatica. Tuttavia ci aspettiamo maggiore certezza per la
governance
della struttura, punto di riferimento per l’intero territorio». Secondo i rappresentanti sindacali l’incontro ha consentito di capire che, per il 2017, la fusione non si farà. E che lo studio di fattibilità sarà concordato più avanti. Rimane solo l’ombra di chi governerà i processi gestionali a partire dalla fine di giugno.


La questione fusione sta agitando anche gli ambienti politici. La Lega Nord cittadina ha chiesto aggiornamenti all’amministrazione. «Lo studio di fattibilità» ribadisce il sindaco Davide Gianella «non è stato ancora oggetto di un incarico. Ovvio , quindi, che non è nemmeno iniziato. Al momento c'è ancora solo l'indirizzo politico che il consiglio comunale ha approvato all'unanimità».


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