Cervelli in fuga, da Piove a Seoul

PIOVE DI SACCO. Ha eletto la Corea come sua seconda patria: nel paese orientale ha deciso di frequentare l’università e costruire il proprio futuro. Anna Mazzonetto, vent’anni, maturità scientifica conseguita al liceo Einstein di Piove di Sacco, dove è nata e dove ha vissuto con il papà Nicola, mamma Rinella e la sorella minore, da quasi un anno vive e studia a Seoul.
L’amore e la passione della ragazza per i paesi e la cultura dell’Estremo Oriente risalgono ai primi anni delle superiori. Appena maggiorenne Anna ha deciso che quello che fino ad allora aveva potuto solo leggere nei libri e vedere in tv l’avrebbe conosciuto da vicino, di persona. E la realtà che la giovane piovese ha trovato dall’altra parte del mondo è stata all’altezza delle aspettative. «Il mio futuro è lì», dichiara senza esitazioni Anna, tornata per festeggiare la laurea della mamma, «in primavera mi iscriverò all’università di Seoul e quando mi sarò laureata spero di trovare un impiego per rimanere all’estero».
Il primo viaggio nel Far East della studentessa ha avuto come meta Tokyo: «Sono stata lì per una vacanza studio prima del diploma e in quell’occasione ho avuto modo di conoscere molti ragazzi coreani e frequentandoli mi sono avvicinata alla cultura del loro paese. Successivamente ho fatto un viaggio a Seoul e ho avuto conferma che quella sarebbe stata la mia nuova patria. Ora sto ultimando un corso di lingua coreana, sono previsti sei livelli e io sono già al quinto. In primavera, quando inizia il loro anno accademico, mi iscriverò alla facoltà di Relazioni internazionali».
Nonostante la grande distanza geografica e culturale che separa Italia e Corea, Anna non soffre la lontananza da casa: «La tecnologia mi permette di stare in contatto con la mia famiglia in ogni momento», conferma la giovane, «ma qui in Italia sinceramente non sentivo che avrei avuto le stesse opportunità che ho invece studiando all’estero. Qua i giovani non mi sembrano valorizzati, sento sempre parlare di crisi, di scuole e università penalizzate, di lavoro che non c’è. La Corea invece sta vivendo un vero e proprio boom economico e sociale» racconta con entusiasmo Anna, «da un paio di anni si è aperta agli stranieri e scommette sui giovani. Infatti ci sono molte agevolazioni per gli studenti, dalle borse di studio ai mezzi di trasporto gratuiti. Poi la vita a Seoul è piacevole, è una città moderna, molto sicura e offre molte opportunità per i giovani. La vita non è molto cara e si possono facilmente trovare lavoretti part time nei ristoranti oppure dare lezioni private di italiano».
Nella capitale coreana Anna ha trovato già anche l’amore, il coetaneo Young Sik che, guarda caso, studia letteratura italiana. Due poli opposti che fatalmente si attraggono, insomma. Quando non sta sui libri, la ventenne ha già imparato ad apprezzare lo stile di vita dei giovani di Seoul: «Al pomeriggio ci si ritrova nei coffee shop dove si può anche studiare insieme» racconta, «la sera si va al karaoke o nelle playroom dove ci sono tutti i videogame immaginabili. Ma non c’è molto tempo per lo svago» ammette la studentessa, «i ritmi di studio e di lavoro sono piuttosto intensi. Ma non mi spaventano».
La scelta di vita della giovane piovese ha quasi il sapore di un addio all’Italia: «È’ un buon posto per le vacanze» scherza a proposito Anna, “e per ritrovare l’inimitabile cucina della mamma».
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