Che fine ha fatto Antonio Ferrari? "Con il Coronavirus torno a fare il salumiere"
Mai un giorno fermo per il titolare dell'enoteca di via Umberto I. "Stiamo lavorando con le consegne a domicilio. Vado direttamente io, per non perdere contatto con i clienti"

PADOVA. Antonio Ferrari, titolare dell'Enoteca Ferrari di via Umberto I, che fine ha fatto?
"Abbiamo radicalmente cambiato, ci siamo reinventati".
Cosa intende?
"Abbiamo abbandonato i piatti, ora solo vaschette di plastica. Consegne ogni sera a domicilio, anche a 25 chilometri di distanza".
Come funziona?
"Chiamano in ristorante, ci contattano sul sito, i clienti stretti mi chiamano oppure tramite Mymenu. E c'è una novità".
Quale?
"Consegno io, direttamente. In questo modo mantengo i rapporti con i clienti".
Un cambio notevole rispetto al passato, che poi è solo un mese fa.
"Precisamente il giorno 8 marzo. Ma c'è una cosa di cui vado fiero: non mi sono fermato nemmeno un giorno. Ho subito iniziato con le consegne a domicilio. Quello che è diventato il mio lavoro oggi era il mio lavoro una volta".
Che significa?
"La mia famiglia aveva una salumeria a Battaglia Terme. Io ero ragazzino, facevo le consegne. Ritorno al futuro".
Quando pensa che potrà riaprire?
"Secondo me alla volta di ottobre. Comunque sto seriamente pensando di abbandonare o comunque ridurre fortemente i posti a sedere".
Come mai?
"Temo che nulla sarà più come prima, tanto vale cambiare, fare una bottega di prossimità, stile negozio sotto il salone".
Davvero potrebbe fare questo?
"I miei nonni lo facevano, i miei genitori pure. Stamattina stessa ho disossato un prosciutto e tagliato il grana. Non ho paura di cambiare, anche se fino a un mese fa facevo altro. L'importante è farlo con amore e passione".
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