Chi era Egidio Maschio: "Mai mollare, perchè il mondo non si ferma"

CAMPODARSEGO - «Mai mollare, bisogna sempre attaccare. Perché il mondo non si ferma. E bisogna stare vicini a chi lavora per non sentire la crisi. Mettere la testa fuori e non chiudersi nel guscio».
Egidio Maschio aveva la genuinità degli imprenditori veneti di una volta. Ma era riuscito a stare al passo con la globalizzazione.
Operaio meccanico specializzato alla Carraro di Campodarsego nel padovano, nel 1964 ha lasciato il posto fisso e si è messo in proprio.
Oggi, a 73 anni, da presidente del Cda del Gruppo Maschio Gaspardo, si è ucciso sparandosi un colpo al torace.
Era partito con il fratello Giorgio, in una stalla con una sola saldatrice. Ma il primo modello di macchina agricola era riuscito a venderlo in Grecia. Poi era andato in Francia e Olanda, fino a coprire nel tempo i cinque i Continenti con le sue fresatrici, falciatrici, erpitrici rotanti, trincia e seminatrici di precisione, per cereali e macchine passive per la lavorazione del terreno.
In azienda erano già entrati due figli e una nipote: Andrea che è amministratore delegato, responsabile Sviluppo dei nuovi prodotti e della filiale cinese, Mirco che segue i nuovi progetti industriali e la filiale rumena, e la giovane Martina nel ramo acquisti.
A chi gli chiedeva come egli affrontava la crisi rispondeva: «Col coraggio di investire, creando filiali e fabbriche nei Paesi che stanno andando bene. La mia forza è essere all’estero, produrre dove i costi della manodopera sono contenuti». Egidio pensava all’Africa, una «terra tutta da scoprire e un grande mercato». Meglio andare in Borsa che vendere ai Fondi, diceva.
La sua parola d’ordine era «fedeltà». Alle banche, ai fornitori, agli operai con i quali aveva firmato a fine 2014 un accordo integrativo per crescere, vantandosi di non aver mai fatto un’ora di cassa integrazione. «Mai fare le corna» ironizzava in dialetto, l’unica lingua vera che sapeva parlare con determinazione. «Quando inizi con una banca bisogna continuare con quella». Da qui il rapporto amicizia con un altro veneto da sempre al suo fianco, Ennio Doris che atterrava in elicottero direttamente alla Maschio. Doris è nato a Tombolo, a un tiro di schioppo da Campodarsego. Poi il legame con Silvio Berlusconi che proprio nello stabilimento tenne un comizio elettorale due anni fa. Ma anche Romano Prodi fece tappa da queste parti.
Negli ultimi tre anni il Gruppo aveva investito qualcosa come 120 milioni per l’ampliamento dei siti italiani e l’avvio di quello in Usa. «Il debito è contenuto - precisava Maschio -. Indebitarsi è una questione di coraggio» diceva solo pochi mesi fa.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova