Chiesti sei milioni di euro per i morti in autostrada

L’incidente avvenne l’8 marzo dello scorso anno a Ivrea e provocò due vittime Chiamata in causa per i risarcimenti anche la ditta Cabianca di Merlara

MERLARA. Sfiorano i 6 milioni di euro le richieste di risarcimento per l’incidente stradale dell’8 marzo 2012 lungo l’A5 ad Ivrea, costato la vita a due persone. L’altro ieri c’è stata l’udienza in tribunale a Ivrea: imputato è Denis Salvadori, 38 anni, dipendente della ditta Fratelli Cabianca di Merlara.

Quel tragico giorno, verso le 11.30, Salvadori alla guida di un tir Daf, sta percorrendo l'autostrada Torino-Aosta. Arrivato all'altezza dell'uscita di Ivrea, il camion condotto dal rodigino (risiede a Badia Polesine) “impazzisce” e colpisce in pieno due operai e un ingegnere della società Ativa, che gestisce il tratto autostradale Quincinetto-Torino. I tre stanno effettuando delle operazioni di carotaggio. Due di questi perdono immediatamente la vita: Salvatore Parco, 37 anni, e Alfredo Cionfoli, 42. Riporta vari traumi Michele Lettieri di 48 anni.

Il pubblico ministero manda a giudizio l’autista (difeso dal legale Cinzia Virota) per duplice omicidio colposo. Dopo l’incidente venne arrestato. Gli vengono contestate anche diverse violazioni alla guida: non aver osservato la segnaletica, non aver regolato la velocità, non aver osservato il periodo di riposo di almeno 9 ore nelle 24 ore antecendenti l’incidente. Ha chiesto di patteggiare. All’impresa proprietaria del camion, assistita dall’avvocato Stefano Fratucello, non è stata contestata la responsabilità penale. Ma una delle parti civili non ancora rimborsata dalla morte del congiunto, l’ha citata come responsabile civile. Il massimale della polizza rca dell’autoarticolato infatti copre danni per 5 milioni di euro. Solo i congiunti di un deceduto sono stati risarciti e, sommando le altre richieste (comprese le rivalse Inail per circa 500.000 euro), si arriverebbe ad una cifra superiore. Per la difesa dell’imputato e della ditta di Merlara, quel cantiere era stato mal segnalato, anche se la pensa diversamente il pm Mauro Crupi.

L’udienza è stata aggiornata al 23 settembre prossimo. L’azienda Cabianca è una delle storiche attività della Sculdascia, nata addirittura a fine 800 dall’iniziativa di Giovanni, che aveva cominciato a vendere legnami a Casale di Scodosia. La sede di Merlara è stata aperta dopo due generazioni, con Umberto e Giovanni. Quel tragico giorno Denis Salvadori stava tornando da Aosta, dove aveva consegnato un carico di legname. Era poi diretto a Carisio, in provincia di Vercelli, dove avrebbe dovuto recuperare del materiale da portare a Vicenza. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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