Chiude i battenti lo storico ristorante Dotto di Campagna

Dotto di Campagna, il ristorante di Torre tra i più conosciuti del Veneto, ha chiuso i battenti. All’ingresso, da una ventina di giorni, è stato affisso il cartello “Chiuso per ferie” ma tutti gli addetti ai lavori sanno benissimo che il locale è chiuso per altri motivi dopo una ponderata scelta da parte della famiglia che lo gestisce da otto generazioni. Dopo la morte, 9 anni fa, del patròn Momi Roverato, l’antica trattoria, con un ampio giardino a fianco, era passata nelle mani del figlio Emanuele, scomparso, a soli 46 anni, 7 mesi fa. L’attività è continuata, ma la gestione non era la stessa di prima.
La scelta della chiusura si è resa necessaria in attesa di una ristrutturazione generale da parte degli eredi di Momi ed Emanuele oppure di eventuali terzi, che potrebbero acquisire lo storico locale, che esisteva già nel 1800 quando lo spazio attuale di Dotto era occupato da una piccola cantina “con la frasca” dove si fermavano a bere ed a mangiare i carrettieri provenienti da fuori città.
«Noi addetti ai lavori la situazione del Dotto di Campagna (il Dotto del centro è stato chiuso decenni fa, ndr) la conosciamo benissimo», osserva Erminio Alajmo, presidente dell’Appe e grande amico di gioventù di Momi Roverato. «La recente morte di Emanuele ha influito moltissimo sull’attuale gestione. Spero vivamente che lo storico ristorante di Torre possa superare presto le attuali difficoltà e riaprire. Non sarà facile, ma è possibile».
Dotto è stato per decenni il ristorante di riferimento per numerosi imprenditori, professionisti, politici ed esponenti della borghesia padovana, che, specie negli anni’ 90, lo sceglievano per battesimi, matrimoni, compleanni e feste. Un paio di volte è stato ospite della famiglia Roverato anche Eros Ramazzotti. Da sempre viene servita ai tavoli una cucina prettamente veneta, con in primo piano i bolliti misti, gli arrosti, i risotti alle erbe e alle verdure, le paste fatte in casa. Anche il titolare di Artemio, l’altro storico ristorante di Torre, è molto dispiaciuto della chiusura di Dotto: «È l’icona della cucina tipica veneta», sottolinea Rustem Fetay, «non fa mai piacere vedere un ristorante chiudere». —
Felice Paduano
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