Chiude il centro sportivo-militare

SALBORO.
Dal primo giugno scorso sono stati chiusi ai soci gli impianti sportivi militari di via Pomponazzi 39, a Salboro. Con perdite economiche ingenti; un’annosa questione finita nelle aule giudiziarie tra il gestore, Domenico Di Candia, titolare dell’azienda Buocaffè e il Comando Logistico Nord e, soprattutto, un patrimonio inservibile di 80 mila metri quadrati inutilizzabile con pizzeria-ristorante, sala ricreativa, palestra, piscina, solarium. 2 campi da tennis e 3 tensostrutture, 1 campo da pallacanestro, il percorso vita e campo da calcio.
Le strutture erano usate, fino al mese scorso, dai militari (8.30-16.30) e dai soci (fino alle 23). «A settembre 2010 ho avuto la gestione», racconta Di Candia, «si fa riferimento a 8.000 soci (con quote da 35 euro all’anno) e a 200 mila euro di spese all’anno, ma erano tutti dati del 2009. In 2 anni abbiamo avuto solo 2 mila iscrizioni (70% in meno rispetto alle previsioni), mentre le spese sono lievitate a 500 mila euro. Abbiamo chiesto di allargare la base associativa e che i il Comando partecipasse delle spese: si sono offerti di mettere il 6%, una doccia gelata. Voglio pagare, ma il giusto».
Ad aprile il tracollo: i soldi i militari li vogliono subito, al massimo rateizzati. Di Candia non accetta e arriva la notifica dei carabinieri che recede il contratto (a decorrere, appunto, dal 1 giugno) e l’incameramento della fidejussione bancaria di 65 mila euro. I soci sono stati informati da una mail «e io ne sono uscito pesantemente penalizzato anche nell’immagine». Quindi con l’avvocato Maurizio Sante Masellis hanno portato i militari in tribunale. La prossima udienza il 19 luglio.
Elvira Scigliano
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