Chiude una Radiologia, caos all’orizzonte

Chiusura totale dell’Istituto di Radiologia del Policlinico in Azienda ospedaliera con conseguente trasferimento delle prestazioni nella Radiologia del Monoblocco. Unità quest’ultima che, già adesso, fatica a far fronte alle prestazioni ospedaliere, tanto che gli utenti esterni vengono tutti dirottati sugli ambulatori convenzionati. Tra il personale dei due reparti c’è grande disagio e preoccupazione per la situazione di caos che sicuramente verrà a crearsi quando chiuderà l’Istituto del Policlinico e le prestazioni dovranno concentrarsi nella struttura del Monoblocco, con l’inevitabile intasamento del reparto.
La natura dell’Azienda ospedaliera padovana è di essere un continuo cantiere aperto: strutture obsolete e spazi insufficienti costringono a intervenire costantemente su più fronti. Ma i lavori in corso mal si adattano alle attività – tante e altamente specialistiche – della cittadella sanitaria di via Giustiniani. La vicenda di radiologia ne è l’ennesimo esempio. Con l’arrivo dell’estate – l’inizio è previsto proprio per il 21 di giugno – dovrebbe aprire il cantiere per la realizzazione delle nuove sale operatorie “ibride”. Si tratta di sale particolari dove è possibile effettuare contemporaneamente attività chirurgica e medica sul paziente. Le sale devono essere realizzate sopra l’Istituto di Radiologia del Policlinico. L’attuale copertura, a mezze cupole in serie, deve essere completamente abbattuta, i solai rinforzati e quindi costruito un nuovo piano. Ci sono anche delle parti in cemento amianto che richiedono la bonifica. Almeno per un mese l’Istituto dovrà chiudere completamente, poi dovrebbe tornare fruibile solo un terzo della struttura. Il timore è che i tempi si allunghino come troppo spesso accade nei cantieri.
«Come al solito la Direzione non informa di quello che accadrà e non condivide le scelte con i lavoratori che si trovano calate sulla testa decisioni che hanno ripercussioni notevoli sul loro operato quotidiano» tuonano Luigino Zuin e Luigi Spada della Uil, «e nessuno spiega come si riuscirà a far fronte alla mole di prestazioni che verranno spostate dall’Istituto del Policlinico». Se oggi i pazienti qui ricoverati – e spesso intubati – possono essere accompagnati facilmente in barella in Radiologia tramite gli ascensori di servizio, il giorno che dovranno essere portati in quella del Monoblocco, infermieri e operatori saranno costretti a spingere le barelle lungo i corridoi, in mezzo al via vai di persone. «Un altro problema che viene sottovalutato» rileva la Uil, «è che la Radiologia del Monoblocco ha due Tac, una di 8 anni e una di 12. Quest’ultima è a fine corsa e spesso non funziona. In ogni caso ci chiediamo come una Radiologia che già oggi esegue 1. 600 prestazioni al mese possa farsi carico di altre centinaia di prestazioni del Policlinico. Per altro concludono Zuin e Spada, «non è dato sapere come sarà organizzato il personale che, attualmente, nei due blocchi lavora con orari diversi».
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