«Chiudo per ferie ma non so se riaprirò»

Da due settimane sulla vetrina della storica Bottega delle Stampe Antiche, in galleria San Bernardino (tra riviera Ponti Romani e via Zabarella), di proprietà dell’antiquario Giampaolo Buzzanca, è...
COLTRO - NEGOZIO STAMPE BUZZANCA
COLTRO - NEGOZIO STAMPE BUZZANCA

Da due settimane sulla vetrina della storica Bottega delle Stampe Antiche, in galleria San Bernardino (tra riviera Ponti Romani e via Zabarella), di proprietà dell’antiquario Giampaolo Buzzanca, è affissa la scritta «Chiuso sino al 5 settembre ma non so se riaprirò». Buzzanca in questi giorni è alla mostra-mercato delle stampe in corso dentro la Polveriera Napoleonica, a Palmanova, in provincia di Udine. Una mostra che lui stesso cura ormai da 33 anni, in collaborazione con il Comune friulano: vi sono esposte anche opere del Canaletto, Piranesi, Michele Marieschi, i Tiepolo, Albrecht Durer ed un’incisione di Rembrandt.

È lo stesso antiquario, figlio del pittore Antonio Buzzanca (quello che ha dipinto anche la “famosa” aringa e al quale il Comune di Padova dedicherà una mostra, a Palazzo Zuckermann, dal 6 settembre), a chiarire le ragioni del cartello esposto nella vetrina del suo negozio.

«Ho 77 anni suonati, anche se me li porto bene», spiega Buzzanca. «Mia moglie è morta da poco. Sono nel commercio delle stampe e dei libri antichi da 51 anni. Purtroppo, da tre - quattro anni gli affari non vanno bene come una volta. Oggi neanche gli imprenditori benestanti e gli intellettuali appassionati del settore acquistano più le stampe antiche. In questi giorni, in cui vivo e lavoro in Friuli, sto pensando di gettare la spugna. La clientela diventa sempre meno numerosa e sono in tanti a non pagare subito, sostenendo che passeranno a saldare il conto quando avranno più soldi in tasca. Mi creda, sono stanco. E poi mi sembra anche giusto mettermi da parte dopo 50 anni di lavoro per dedicare la mia vita futura ai familiari, al tempo libero ed agli arricchimenti culturali».

Giampaolo Buzzanca ha aperto la sua, prima, bottega di stampe in corso Vittorio Emanuele nel 1962 dopo aver terminato il servizio militare. Un piccolo vano, al piano terra, non lontano da Prato Della Valle. La sede più nota, però, è rimasta quella di via Sant’Andrea, a pochi metri dal Pedrocchi, dove è rimasto per decenni. Sfrattato da una società immobiliare che ha ricostruito anche tutti i piani superiori, si è sistemato in galleria San Bernardino da quattro anni. Nonostante l’età, va ad aprire la sua bottega ogni santo giorno.

È nei locali davanti alla statua della Gatta, in via Sant’Andrea, che l’antiquario ha registrato i suoi più importanti successi economici. «I tempi d’oro sono stati quelli tra gli anni Ottanta e Novanta» aggiunge Buzzanca; «Uno dei miei clienti più affezionati era l’ex ministro Paolo Cirino Pomicino. Veniva da Roma e si portava a casa tutte le stampe antiche più belle che riproducevano la sua Napoli. Era un signore, pagava in contanti. Hanno frequentato la mia bottega anche Mario Carraro, l’ex sindaco Settimo Gottardo, un cultore delle cose belle ed antiche ed i prefetti Carlo Lessona e Gian Valerio Lombardi. Ma quei tempi temo proprio che non torneranno più».

Felice Paduano

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